L’occupazione in Lombardia quest’estate va “in ferie“. Per il terzo trimestre di quest’anno, le previsioni di assunzioni sono in calo, sia rispetto ai tre mesi precedenti, sia rispetto all’anno scorso. In base alle rilevazioni dell’ultima indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione, gli imprenditori lombardi contano di reclutare da luglio a settembre circa 260mila dipendenti: sono 18mila e il 6,5% in meno rispetto alle assunzioni del trimestre scorso, e 26mila e il 9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le circa 260mila assunzioni sono 120mila a Milano e nell’area metropolitana, 31mila a Brescia, 6.500 a Bergamo, 16mila sia in Brianza sia nel Varesotto, 12mila a Como, 9mila a Pavia, 8mila a Mantova, 6.500 a Cremona, altrettante a Lecco, 5mila a Sondrio e 3.500 a Lodi. In confronto ai dati dell’anno scorso il segno meno non risparmia nessuna provincia.
“Le performance peggiori sono quelle di Brescia, Milano e Bergamo, rispettivamente con 7.500, 6.600 e 3mila assunzioni in meno, pari al 19%, al 5% e al 10% in meno – spiegano da Unioncamere –. A Pavia, Lecco e Lodi si registrano invece le diminuzioni meno significative, dalle 640 alle 330 unità e dal -5,5 al -8,6%”. Rispetto però al secondo trimestre di quest’anno, si salvano almeno le province di Lodi e di Bergamo, dove si registrano crescite delle assunzioni previste, sebbene di appena 30 unità, pari a all’1% in più a Lodi, e di 440 addetti e l’1,7% in più a Bergamo.
Di contro, considerando le variazioni in valore assoluto, i territori lombardi con le performance peggiori, rispetto al trimestre scorso, sono Milano, Brescia e Como, dove gli ingressi previsti diminuiscono, rispettivamente, di 8.060, 4.060 e 1.600 unità, rispettivamente -6,3%, -11,6% e -11,7%. Le previsioni occupazionali nelle province lombarde, sebbene in calo, sono migliori di quelle medie italiane.
In Italia infatti è previsto il 13% in meno di assunzioni su base trimestrale e l’11% in meno in confronto al terzo trimestre del 2023. Il 69% dei nuovi assunti sono previsti nel settore dei servizi, di cui il 15% nel turismo e il 13% del commercio, mentre il 30% riguarda l’industria, di cui il 20% nel manifatturiero e il 10% nell’edilizia. I più gettonati, pari al 36%, sono i lavoratori con una qualifica professionale, seguiti dal 29% di diplomati e dal 18% di studenti che devono assolvere all’obbligo di scolastico, mentre i laureati sono il 17%. Il 60% dei contratti proposti è a tempo determinato, il 30% indeterminato, il 7% di apprendistato. Ad assumere di più sono gli imprenditori con attività con meno di 50 dipendenti, che sono le più numerose in Lombardia.