LORENZO FRASSOLDATI
Economia

L’agroalimentare resiste al Covid-19 E il sistema vale il 15% del Pil

I dati del rapporto 2019-2020 del Crea

di Lorenzo Frassoldati

L’agricoltura assieme all’industria alimentare fanno un sistema che sfida anche il Covid-19 e si dimostra uno dei cardini dell’economia nazionale. Il sistema vale oggi oltre 522 miliardi di euro fra tutte le sue componenti – agricoltura, agroindustria, servizi legati al cibo –, pari ad oltre il 15% del Pil italiano. La conferma arriva dall’Annuario dell’agricoltura italiana 2019-2020 del Crea. Agricoltura e industria alimentare risultano tra i settori più resilienti alla crisi rispetto alla media generale dell’economia (stime Istat). L’agroalimentare in senso stretto vale poco più del 4% del Pil nazionale, ma includendo anche i settori a monte e a valle, tale incidenza quasi si quadruplica. La crescita di agricoltura e industria, anche sul fronte dell’export, ha avuto come conseguenza la riduzione del deficit della bilancia agro-alimentare italiana (rapporto export-import) , sceso largamente al di sotto di 1 miliardo di euro nel 2019, a fronte dei 5 miliardi del 2015 e degli oltre 9 miliardi del 2011.

"È un dato straordinario", commenta il Crea. L’agricoltura italiana conferma la sua leadership europea: nonostante la limitata superficie – circa la metà di quella spagnola e francese – è la prima agricoltura d’Europa per valore aggiunto e la terza per produzione lorda vendibile. L’Italia si conferma primo produttore mondiale di vino in volume e primo produttore europeo in valore nella produzione di ortaggi e in quantità di frutta. L’industria alimentare nazionale dal canto suo ha vissuto un decennio di importante crescita, con il valore aggiunto che è cresciuto di oltre il 12%, il doppio di quello del manifatturiero. L’occupazione è aumentata di 1 punto percentuale, la produttività è cresciuta del 13%, un dato nettamente migliore rispetto al resto del sistema economico. Agricoltura e industria alimentare emergono, inoltre, tra i settori dell’economia nazionale più resilienti: per il 2020 si stima una riduzione pari rispettivamente a -8,6% e -8,3% in termini di valore aggiunto, contro una media generale di oltre il 10% (Istat).

Le produzioni di qualità certificata (DOP-IGP) si confermano tra le più dinamiche dell’agroalimentare italiano, con un valore della produzione che, tra componente alimentare e vinicola, raggiunge i 17 miliardi di euro (in crescita di oltre il 4%), pari al 19% del totale dell’agro-alimentare italiano. Continua il trend di crescita delle attività connesse all’agricoltura, che pesano per oltre un quinto del valore complessivo della produzione agricola. Tra queste attività il contoterzismo prosegue nel suo consolidamento (+1,7% in valore), impegnato nelle sfide dell’agricoltura 4.0 e delle prescrizioni ambientali. Continua la crescita dell’agriturismo (+3,3% in valore e +4,1% di aziende nel solo 2019) pur se nel 2020 ha subìto un duro colpo per gli effetti della pandemia. Da segnalare anche il rafforzamento della vendita diretta, che è diventata la terza in ordine di importanza, dopo il conferimento a cooperative, consorzi e OP e la vendita a grossisti e intermediari commerciali.