
Fondi di caffè
Poche cose sono naturali come la carta, prodotta a partire da materie prime come le fibre di cellulosa: un elemento essenziale che da secoli accompagna la nostra quotidianità. Biodegradabile, compostabile e riciclabile, queste sono le caratteristiche che rendono la carta l’imballaggio più naturale di sempre, eppure tali caratteristiche, anche se interconnesse, hanno significati diversi che spesso vengono confusi.
Per esempio, biodegradabile è qualsiasi materiale che possa essere scomposto da batteri, piante, animali e agenti fisici naturali come sole e acqua in condizioni ambientali naturali: solo in questo modo le sostanze biodegradabili si trasformano in nutrienti per il terreno, ovvero in diossido di carbonio, acqua e biomassa. La biodegradazione coinvolge una moltitudine di materiali ma la differenza sta nella velocità di biodegradazione, infatti la carta ha dei tempi veloci, se paragonata ad altri materiali. Spesso il termine biodegradabile è confuso con il termine compostabile. La cialda del caffè, tra le sue innumerevoli caratteristiche, ha soprattutto il vantaggio di essere compostabile, grazie alle caratteristiche naturali della carta e dei fondi di caffè esausti che, anche dopo essere stati utilizzati, risultano ideali per la trasformazione in compost. Proprio per questo la cialda, col caffè pressato in due veli di filtro, risulta il sistema “green” per eccellenza quando si ha voglia di una pausa caffè nel pieno rispetto della natura. Quando una cialda è compostabile vuol dire che è idonea a criteri di compostabilità, costituendo per la natura una valida risorsa. Non a caso la cialda esausta, composta da fondi di caffè e filtro carta, è smaltibile nell’umido e di conseguenza trasformabile in compost.
Non bisogna mai dimenticare che un materiale compostabile è sempre biodegradabile, ma non è sempre vero il contrario. Mentre la biodegradazione è un processo naturale, il compostaggio è un processo che avviene artificialmente grazie a impianti di compostaggio industriale e, per chi è appassionato di orto sul balcone di casa, anche con piccole compostiere domestiche, con un risultato finale che è sempre concime organico, ma con tempi più lunghi. Si definisce compostabile un materiale che dopo tre mesi di trattamento risulta appunto disintegrato. Che sia per via industriale o domestica, il compostaggio è un’alternativa allo smaltimento dei residui in discariche o inceneritori, molto costosi e inquinanti.
Per questo la cialda non solo non inquina, ma costituisce una risorsa importante per l’ecosistema, la prova regina che dimostra come differenziare male i rifiuti umidi non solo è uno spreco ma anche un danno. Una buona raccolta permette infatti di ottenere un compost di qualità da riutilizzare come fertilizzante naturale, sfruttando le buone proprietà dei fondi di caffè. I fondi di caffè sono una vera risorsa per il terreno non solo come compost, rivelandosi perfetti per concimare i fiori – stiamo parlando di un autentico “energizzante” per vasi e fioriere, rivitalizzante in caso di piante un po’ sofferenti - ma anche per allontanare le lumache che provocano danni meccanici alle piante e altri insetti nocivi come gli afidi. Gettare tra i rifiuti i fondi di caffè sarebbe un vero peccato, dato che rappresentano una miniera di antiossidanti e sali minerali che possono essere facilmente riutilizzati in svariati modi, nello specifico per la cura della bellezza: un trattamento anticellulite, la rimozione dei cattivi odori dalle mani, il riflessante per capelli, uno scrub per il corpo, la maschera per il viso, un sapone anti-odori. E c’è spazio anche per prendersi cura della casa, dal momento che i fondi di caffè sono ideali per tingere dei tessuti e allontanare le formiche, oppure come deodorante per auto e frigorifero contro gli odori cattivi.
Tra le virtù della carta c’è anche il riciclaggio che riguarda specialmente l’involucro esterno, non è un caso infatti che esistano sul mercato cialde compostabili al 100%, vere amiche della natura. Questo involucro può essere pertanto riciclato poiché la cellulosa in essa contenuta può essere sottoposta a ripetuti utilizzi, senza che perda in modo troppo sostanziale alcune delle sue caratteristiche. In questo caso l’involucro andrebbe smaltito nel contenitore della carta. Il riciclo è un processo in grado di proteggere l’ambiente, ridurre gli sprechi, economizzare le risorse e creare posti di lavoro. Quando è utilizzata diverse volte, la carta riciclata non presenta più la consistenza sufficiente per generare ulteriore carta commercialmente valida, e può essere impiegata – in ultima istanza – come combustibile per produrre energia. Sono le persone a fare quindi la differenza e differenziare correttamente è un’operazione di buon senso che evita la dispersione energetica di materiali preziosi, vere miniere di tesori per l’ambiente in attesa solo di una “nuova vita”.