Dal Just Cavalli al Pineta di Milano Marittima, lo stilista “disco” sbarca in Romagna

Il gruppo dello stilista Roberto Cavalli gestirà il celebre locale della Riviera Romagnola, che potrebbe riapre i battenti per Pasqua

Un evento mondano al Just Cavalli di Milano

Un evento mondano al Just Cavalli di Milano

Milano - Dal Just Cavalli alla Pineta romagnola. Il gruppo milanese Roberto Cavalli si è aggiudicato la possibilità di firmare il contratto d’affitto d’azienda della celebre discoteca Pineta di Milano Marittima, sul litorale ravennate. Il Gruppo l’ha spuntata su altri sei aspiranti sparsi tra Emilia Romagna e Toscana nella gara che si è tenuta in tarda mattinata nello studio dell’avvocato ravennate Marco Bigari, legale di Claudio Colatorti, il commercialista curatore del marchio nonché liquidatore della precedente gestione, la Andromeda srl, dichiarata fallita il 4 dicembre scorso.

L’interesse per la discoteca dei vip è presumibilmente maturato nell’ambito di progetti legati ad aperture di locali di lusso. Nel dettaglio il Gruppo ha dato disponibilità a rispettare le condizioni fissate dal curatore, a riconoscere un canone d’affitto d’azienda e ad assumersi tutte le spese per la messa in opera senza compensarle con i canoni. Al momento non è possibile quantificare la spesa complessiva necessaria per rimettere il locale in sesto prima di Pasqua, anche se le intenzioni del Gruppo sembrano andare proprio in questa direzione.

La società milanese ha la possibilità di mettersi al lavoro da subito: e potrà riaprire una volta firmato il contratto d’affitto d’azienda. «Se le cose continuano ad andare così, sono molto soddisfatto - ha precisato il commercialista Colatorti -: questa è la direzione giusta per fare ripartire il Pineta e per dargli la possibilità di riprendersi lo splendore di un tempo attraverso una gestione sana che possa premiare Milano Marittima e ristorare i creditori».

Come spiegato dallo stesso curatore, esistono ancora tre questioni pendenti sulla nota discoteca: lo sfratto chiesto dalla proprietà dei muri per 140 mila euro di canoni non pagati (il canone anno è di 350 mila euro) su cui il giudice deve decidere se sospendere o meno la procedura; il sequestro giudiziale scattato il 3 marzo scorso e confermato il 20 per il quale ci potrebbe essere opposizione; e il reclamo al fallimento che verrà discusso a Bologna.

La cessione del ramo d’azienda tra Andromeda e l’ultima gestione - la milanese Hdp22 - per poco più di 47 mila euro in quota contanti (non saldati al termine fissato nel 31 dicembre scorso) era stata perfezionata il 22 marzo 2022 davanti a un notaio di Arezzo, città della quale è originario il 42enne inquadrato come amministratore di fatto della prima srl e presidente del cda della seconda. Secondo la liquidazione di Andromeda, avrebbe cioè ceduto il locale a se stesso: da qui una delle ragioni del sequestro chiesto e ottenuto dal Tribunale di Ravenna.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro