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Balzo del prezzo del grano duro, mentre prosegue la guerra in Ucraina da parte della Russia. Le quotazioni si attestano a 1.341 dollari per unità contrattuale da 5mila staia (bushel), in aumento del 4,6%, dopo aver toccato un massimo di giornata a 1.352 dollari. In netto rialzo anche il grano tenero a 1.242 dollari, in crescita del 5,48%. Il prezzo del grano è balzato al massimo da oltre 2 mesi dopo la decisione di bloccare le esportazioni assunta dall’India, il secondo produttore mondiale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla riapertura settimanale del Chicago Board of trade, punto di riferimento mondiale del commercio agricolo dove il contratto future del grano è andato ben oltre i 12 dollari per bushel. Un andamento che - sottolinea Coldiretti - ha trascinato tutti i principali prodotti agricoli che risultano in deciso rialzo, dal mais alla soia fino al riso che in molti Paesi con l’aumento delle quotazioni ha sostituito il grano nella dieta alimentare. Il risultato nei Paesi ricchi è una spinta dell’inflazione stimata in forte crescita anche nell’eurozona dove sono state tagliate le stime di crescita del Pil ma in quelli poveri- continua la Coldiretti- allarga l’area dell’indigenza alimentare soprattutto in Africa e in Asia. E’ infatti allarme carestia - precisa la Coldiretti - in 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dall’aumento dei prezzi. La decisione dell’India di sospendere le esportazioni sconvolge i mercati dove aveva l’obiettivo di esportare ben 10 milioni di tonnellate di grano nel corso del 2022, anche se l’Italia- secondo la Coldiretti- non ha importato direttamente grano dal secondo produttore mondiale. Un annuncio che fa seguito- sottolinea la Coldiretti- a quella dell’Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese è il primo ...
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