Flash crash: un errore umano manda al tappeto le Borse di tutta Europa

C'è ordine sbagliato di un trader londinese dietro al momentaneo crollo di ieri mattina che in pochi minuti ha fatto bruciare 300 miliardi di euro di capitalizzazione

Listino di Borsa

Listino di Borsa

Una disattenzione al computer manda momentaneamente al tappetto le Borse di tutta Europa. C'è un errore umano dietro al flash crash che, ieri mattina intorno alle 10, ha fatto sprofondare i listini scandinavi, trascinandosi dietro quelli di tutta Europa, Piazza Affari compresa.

"Uno dei nostri trader ha fatto un errore mentre impostava una transazione", ha ammesso Citi, banca di investimenti londinese con oltre 200 milioni di clienti nel mondo. "Nel giro di pochi minuti abbiamo identificato l'errore e l'abbiamo corretto", ha aggiunto il colosso della finanza in una dichiarazione riportata da Bloomberg. Resta il fatto che l'indice della Borsa di Stoccolma, sul cui listino è avvenuto l'errore, è arrivato a perdere l'8%, coinvolgendo anche Copenaghen, Helsinki e Oslo per poi propagarsi a tutti i principali listini europei.

Il flash crash, il crollo istantaneo, si è riassorbito nel giro di qualche minuto ma al suo apice, quando l'indice d'area Stoxx perdeva il 3%, i listini continentali stavano bruciando qualcosa come 300 miliardi di euro di capitalizzazione di Borsa. Senza capire bene perché, interrogandosi a 360° sulle possibili cause. Da quelle macroecnomiche, che certo non mancano tra stretta monetaria della Fed, crisi energetica, guerra in Ucraina e timori di una nuova frenata dell'economia globale, all'ipotesi di un attacco hacker.

Invece, era partito tutto da un errore umano. Come ha ammesso oggi il Citi e come il Nasdaq aveva già appurato ieri sera, parlando di "un'operazione di vendita da parte di un operatore di mercato".