Export lombardo: segnali di ripresa

L'ultimo trimestre 2020 segna un rimbalzo del 13,6%. Ma l'anno si è chiuso a -10,6%, bene però farmaceutico e alimentari

Giandomenico Auricchio (Unioncamere Lombardia) con il ministro Luigi Di Maio

Giandomenico Auricchio (Unioncamere Lombardia) con il ministro Luigi Di Maio

Milano - Segnali di ripresa per l'export lombardo che comunque nel 2020 rileva un calo del 10,6%: nell'ultimo trimestre dell'anno, secondo i dati di Unioncamere Lombardia, le esportazioni sfiorano i 32 miliardi e registrano un rimbalzo del 13,6% rispetto al trimestre precedente. Secondo l'analisi, l'anno scorso i comparti maggiormente colpiti dal calo delle esportazioni sono stati abbigliamento (-19,7%), mobili (-15,7%) e mezzi di trasporto (-15,1%); segno positivo invece per l'export alimentare  (+1,3%) e farmaceutico (+7,6%).  Per quanto riguarda i mercati stranieri di riferimento il calo su base annua è stato di -10,6% verso l'Unione europea, -12,6% verso il Canada, -6,1% verso gli Stati Uniti, -20,4% verso l'Asia Centrale. Tuttavia il rimbalzo degli ultimi tre mesi del 2020 evidenzia che la pandemia, alla seconda ondata, "non ha fermato le attività produttive e la ripresa avviata nei mesi estivi che è proseguita, non solo in Italia ma anche all'estero, consentendo un ulteriore recupero degli scambi".  "Il 2020 - ha detto il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio - chiude con una perdita del 10,6% in valore dell' export lombardo, ma nell'ultimo semestre la ripresa delle attività produttive e degli scambi commerciali hanno consentito un forte recupero che ha riportato il valore dell'export in linea con la media del 2019. La realtà lombarda rimane molto diversificata con settori e territori con andamenti molto differenti tra loro: dai risultati positivi di alimentari e prodotti farmaceutici, alla forte crisi di tessile, abbigliamento e calzature; Sondrio e Lodi sono i territori più resilienti".