BAR. CAL.
Economia

Esselunga, rivoluzione "verde" sugli scaffali

Svolta ecologica, ripensate le confezioni di 150 prodotti e bottiglie in plastica riciclata

Supermercato Esselunga

Milano - Sessantaquattro anni di storia, 8,4 miliardi di euro di fatturato e 5,5 milioni di clienti fidelizzati non bastano a evitare il cambiamento. Nelle file ordinate degli scaffali di Esselunga la svolta ecologica richiede innovazione anche nel settore in cui le abitudini di acquisto sono spesso più radicate. Così l’azienda affronta la sfida con una rivoluzione verde che parte dai centri di produzione degli alimentari, dallo stabilimento di Parma al centro lavorazione del pesce di Biandrate, nel Novarese, dove sono arrivati due impianti di trigenerazione che permettono di autoprodurre energia elettrica e termica a partire dal gas naturale. Quello che i compratori del colosso milanese della distribuzione stanno già trovando, come previsto dal piano che durerà fino al 2025, è invece il ripensamento delle confezioni di oltre 150 prodotti del reparto frutta e verdura, nella linea biologica, che ora sono completamente recuperabili, mentre le bottiglie dell’acqua minerale che portano il marchio della catena sono realizzate con il 50% di plastica riciclata. Obiettivo documentato nel bilancio di sostenibilità del 2020, dove un capitolo particolare è dedicato ai dipendenti, cui la società fondata nel 1957 da Bernardo Caprotti garantisce un ampliamento dei benefit legati al welfare aziendale.

Anno complicato, il 2020, anche per la distribuzione organizzata, ma Esselunga ha provato a consolidare e accrescere il rapporto con i territori in cui è inserita. Oltre 50mila le spese solidali garantite alle famiglie in difficoltà, con beni di prima necessità per un valore di 780mila euro; 1,2 milioni sono stati invece donati dagli stessi clienti tramite i punti della carta fedeltà. Attraverso il Banco alimentare, infine, sono stati assicurati 3 milioni di pasti, con 6,7 milioni di euro di cibo consegnato ai bisognosi.