
Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola
Imprenditori insolventi, incapaci di rispettare contratti e pagamenti. Titolari di aziende a cui sono stati tolti beni per saldare i debiti. I casi sono in aumento. Tanto che i numeri inchiodano la Lombardia a un primato poco lusinghiero: nell’ultimo anno è stata la regione con più liquidazioni giudiziali di imprese. Sono 1.911 nel 2024, secondo l’analisi presentata da Cribis, società del Gruppo Crif specializzata nelle informazioni commerciali su aziende italiane ed estere. La legge ha sostituito di fatto il fallimento (dove possibile) con la liquidazione del patrimonio dell’imprenditore da ripartire tra i creditori, in base a quanto previsto dal “Codice della crisi d’impresa“ introdotto nel 2022 allo scopo di favorire così la continuità aziendale. In Lombardia la media ha raggiunto circa cinque procedure al giorno. Negli ultimi tre mesi dell’anno, lo scenario si è persino aggravato: 620 casi - sette al giorno in media - il 21,5% del totale nazionale (una su cinque).
“I dati del 2024 evidenziano un incremento del tasso di crescita delle aziende in liquidazione giudiziale, causato principalmente dalle sfide poste dall’attuale contesto macroeconomico – commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis –. L’instabilità geopolitica, l’aumento dei costi energetici e dei materiali, e l’innalzamento dei tassi di interesse, che ha reso più oneroso l’accesso al credito, stanno aggravando le difficoltà finanziarie di molte imprese. Un trend che sta colpendo anche altre economie europee”.
Nel primo trimestre dell’anno le liquidazioni sono state 390. Tra aprile e giugno il dato è salito a 500; 401 nel terzo trimestre, in leggero calo anche per lo stop delle attività giudiziarie estivo, fino all’impennata finale (620). Oltre un terzo delle procedure espletate tra ottobre e dicembre hanno interessato la provincia di Milano (294). Seguono Bergamo (65) e Brescia (63). Le liquidazioni giudiziali delle imprese di Monza sono state 40; a Varese 37, 35 a Como, 31 a Pavia. Sedici a Cremona, 13 a testa ne contano Lecco e Mantova, 11 Lodi e 2 Sondrio.
“Settori come l’edilizia, il commercio e l’industria sono stati particolarmente colpiti – sottolinea Preti –. In questo scenario, le aziende devono adeguarsi a governare l’incertezza macroeconomica in cui stiamo navigando”.