
I saldi in Lombardia sono partiti all'inizio di gennaio (Archivio)
Milano, 28 gennaio 2025 – Per più di metà anno il termometro è rimasto (e di molto) sotto lo zero. E quando è risalito lo ha fatto a fatica. Nel 2024 la Lombardia ha vissuto la gelata dei consumi. Rispetto ai dodici mesi precedenti, il valore delle spese registrate dall’Osservatorio permanente di Confimprese-Jakala è sceso del 2,4% tra gennaio e dicembre.
Le cifre
Un risultato peggiore della media italiana, che ha perlomeno contenuto le perdite (+0,6%). Gennaio è stato il mese peggiore, quello dove il divario rispetto al dato nazionale si è sentito di più: -7,4% in Lombardia (-2,1% nel resto del Paese).
Il crollo dei mercati è proseguito nei mesi di aprile (-5%), e maggio (-3,1%). Febbraio (+2,4%) e soprattutto marzo (+4,5%), il periodo migliore nel confronto col 2023, avevano dato speranze al commercio lombardo, così come l’autunno (settembre +2,2% e ottobre +3,5%). Ma il bimestre conclusivo, quello in cui da sempre si concentra circa il 20% del fatturato annuo dei consumi, ha riportato la Lombardia “sotto zero“: -1,3% a novembre e -1,4% a dicembre.
La situazione nelle province
Secondo Confimprese, associazione che rappresenta 450 marchi e 90mila punti vendita del settore retail, a dicembre la regione ha fatto segnare il terzo peggior risultato nel Paese, meglio solo di Veneto (-1,7%) e Campania (2,4%).
“L’onda lunga del Black Friday ha eroso i successivi acquisti del periodo natalizio”, si legge nel report di fine anno come spiegazione di quanto accaduto sui mercati. Il segno meno compare davanti a tutti i capoluoghi di provincia: Mantova (-4,3%) si rivela la peggiore d’Italia davanti a Varese (-4,2%). Flessioni significative nel confronto con dicembre 2023 anche a Sondrio (-3,9%), Como (-3,8%) e Lecco (-3,6%).
Persino Milano perde il 2,4%, un dato condizionato in parte dal calendario - sottolineano gli analisti - e dal ponte dell’Immacolata con un giorno in meno rispetto all’anno precedente.
I settori sotto osservazione
Guardando ai settori monitorati dall’Osservatorio a livello nazionale, chiudono l’anno con un leggero incremento la ristorazione (+1,2%) e il comparto abbigliamento-accessori (+1,1%) mentre prosegue la discesa della categoria “altro retail“ (-1,2%), voce che comprende gli esercizi commerciali esclusi quelli alimentari.
I canali di vendita mostrano andamenti analoghi al trend complessivo del mercato: i centri commerciali sono di poco sopra la parità (+1%), le high street in calo (-0,3%), fermi i negozi di prossimità (+0,6%).
Il 2024 è stato caratterizzato dalla ricerca di prezzi bassi, sconti e promozioni. “Il trend in atto è testimoniato dal brillante avvio dei saldi con un +8,8% nei primi giorni del mese in corso – sottolineano dal centro studi di Confimprese –. L’incertezza sull’inflazione e i prezzi energetici, insieme alle instabilità internazionali ancora aperte, non indicano particolari cambi di passo nei primi mesi del 2025, salvo ovviamente aspettare l’andamento dei saldi”.