Decreto Aiuti bis, stipendi più alti da agosto: cosa cambia in busta paga

Per le pensioni gli aumenti partiranno invece da settembre. Intanto stop ai 200 euro

Stipendi (Archivio)

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Neanche il tempo di accorgersene e il bonus di 200 euro in busta paga è già stato revocato. Il motivo? L'aumento degli stipendi, che lo sostituisce da agosto. Quindi non una tantum, ma una cifra in più costante ogni mese. Gli aumenti in busta paga sono stati deliberati dal tanto discusso Decreto Aiuti bis e partono proprio da agosto. Quindi alcuni stipendi saranno più "ricchi" proprio a partire da questo mese e lo saranno per altri sei mesi. L'obiettivo è evidente: aumentare, seppur di poco, il potere di acquisto di alcune delle fasce reddituali più basse dei lavoratori. 

Chi ha diritto a uno stipendio più alto

I lavoratori che possono beneficiare degli aumenti in busta paga sono quelli che raggiungono due soglie: quella dei 35mila euro lordi l'anno, quella dei 28mila e quella dei 15mila euro. 

Come funzionano gli aumenti

Da dove arrivano i soldi che vengono erogati in più nelle buste paga? Il sistema studiato prevede alcune soluzioni fra cui il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori - circa un punto percentuale aggiuntivo rispetto a quello di 0,8 già in vigore sino a fine anno -e l'anticipo della rivalutazione degli assegni pensionistici. 

Di quanto aumentano gli stipendi

Non aspettiamoci buste paga molto più gonfie, ma un piccolo aumento ci sarà. Per chi guadagna 35mila euro lordi l'anno l'aumento è di circa 27 euro al mese, chi percepisce un reddito loro di 28mila euro avrà un aumento di circa 22 euro e chi ne percepisce uno da 15mila avrà 12 euro in più in busta paga. Questo provvedimento durerà sei mesi.

E le pensioni?

I pensionati non avranno ritocchi ad agosto, ma vedranno gli effeti del Decreto Aiuti bis a settembre, quando arriverà in anticipio di tre mesi la rivalutazione solitamente prevista a gennaio. La rivalutazione dovrebbe attestarsi attorno al 2% a partire da settembre. Gli aumenti delle pensioni non dovrebbero limitarsi a settembre, visto che a gennaio ne saranno erogati altri e si dovrebbe arrivare all'inizio del 2023 a un rialzo totale dell'8%.