Yayoi Kusama a Bergamo, nuovi biglietti dal 19 gennaio: quando e come prenotarli

A Palazzo della Ragione la mostra “Infinito Presente” sarà estesa fino al 21 aprile, da venerdì saranno disponibili altri 15mila ingressi

Yayoy Kusama, a Bergamo la mostra Infinito Presente

Yayoy Kusama, a Bergamo la mostra Infinito Presente

Bergamo, 16 gennaio 2024 – Nuova, ultima proroga per la mostra Yayoi Kusama. Infinito Presente, ospitata a Palazzo della Ragione di Bergamo, in Città Alta sarà estesa fino al 21 aprile 2024. Saranno ben 85.000 le persone che avranno potuto visitare l’esposizione dell’artista giapponese più popolare e amata al mondo, un evento promosso nell’ambito delle iniziative per Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.

Quando prenotare

Da venerdì 19 gennaio alle 10 saranno disponibili sulla piattaforma MidaTicket gli ultimi 15.000 biglietti per cercare di soddisfare almeno in parte l’enorme quantità di richieste e pre-registrazioni ricevute nel corso dell’apertura della mostra. Sui canali Instagram e Facebook di The Blank Contemporary Art, si potrà accedere a contenuti esclusivi sulla mostra e restare aggiornati sulle iniziative.

Come prenotare

Definita la mostra dei record: sei mesi prima della sua apertura “Infinito Presente” era già sold out. A più riprese sono stati messi a disposizione nuovi biglietti. Ora l’ultima proroga fino al 21 aprile 2024. Per prenotare i biglietti basterà accedere alla piattaforma www.midaticket.it 

Fireflies on the Water

Infinito Presente, con l’allestimento curato da Maria Marzia Minelli, si snoda lungo un itinerario che approfondisce la ricerca di Yayoi Kusama attraverso poesie, filmati, libri e documentazioni, creando infine uno spazio di condivisione fisica dell’esperienza vissuta e permettendo di entrare da più punti di vista nell’immaginario della celebre artista giapponese capace di dar corpo al suo paesaggio interiore: le opere di Yayoi Kusama esprimono i suoi dilemmi psicologici ed emotivi. Al centro dell’esposizione, e per la prima volta in Italia, c’è Fireflies on the Water, una delle Infinity Mirror Room più iconiche Yayoi Kusama. L’opera è prestata per questa eccezionale occasione dal Whitney Museum of American Art di New York. L’iniziativa, promossa da The Blank Contemporary Art e Comune di Bergamo, è curata da Stefano Raimondi. Grazie al progetto The Blank LISten Project la mostra è completamente accessibile alle persone sorde.

Yayoi Kusama

L’arte e la vita per Kusama sono indissolubilmente legate: Yayoi Kusama è nata in Giappone, a Matsumoto, nel 1929, da una famiglia agiata. Fin da bambina ha iniziato ad avere allucinazioni visive e uditive, percependo un’aura particolare intorno ad alcuni oggetti e sentendo gli animali parlare. L’arte si rivela fin da subito un elemento necessario e terapeutico, con la quale gestisce le allucinazioni. I suoi genitori, tuttavia, non accettano la sua passione, tanto che sua madre distrugge i suoi disegni prima che lei riesca a terminarli. È proprio per questo motivo che una delle prime forme d’arte di Yayoi Kusama sono i pois, molto veloci da disegnare: diventeranno poi celebri pallini con cui ha riempito i salotti e le strade di New York dal 1958 al 1973.

Sognando di lasciare il Giappone e dedicandosi con dedizione allo studio dell’arte, Kusama rimase colpita dai dipinti di Georgia O’Keeffe, moglie di Alfred Stieglitz, e decise di scriverle. Fu proprio dopo aver ricevuto la sua risposta che Kusama si trasferì nel 1958 negli Stati Uniti, prima a Seattle e poi a New York. Qui all’inizio trova notevoli difficoltà nell’ambiente artistico, sia perché fortemente maschilista, sia per le sue origini giapponesi, ma ben presto comincia a farsi notare con le sue opere. Già negli anni sessanta Kusama consolida la sua posizione nell’avanguardia newyorkese e viene considerata una rivoluzionaria per l’epoca.

Dopo anni di intensa produzione, in cui ha esposto nei più grandi musei del mondo, nel 1975 Kusama decise di tornare in Giappone per ricoverarsi in un ospedale psichiatrico di Shinjuku, a causa delle allucinazioni. Dal 1977 è diventata ospite fissa al Seiwa Hospital a Tokyo. Proprio davanti all’ospedale ha affittato un atelier, in cui si reca ogni giorno per dipingere. Non ha mai smesso di scrivere e lavorare, collaborando anche con celebri brand di moda, come Louis Vuitton e Lancôme, e dedicandosi alla sua ricerca.