Domani alla Scala debutta per la stagione della Filarmonica Kazuki Yamada, direttore giapponese cresciuto sotto l’ala di Seiji Ozawa. Appuntamento alle 20 con Yamada che dirige le “Enigma Variations op. 36” di Edward Elgar e pure, attesissimo, Nikolaj Szeps-Znaider col “Concerto in re maggiore per violino op. 35” di Čajkovskij, che il pubblico della Filarmonica ricorda nell’emozionante interpretazione di questo violinista sotto le guglie del Duomo nel 2017, al Concerto per Milano diretto da Riccardo Chailly. Direttore musicale della City of Birmingham Symphony Orchestra e artistico dell’Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, Yamada è nato a Kanagawa e racconta che il tempo trascorso con Ozawa gli è servito a sviluppare il suo "sentimento giapponese" per la musica classica. Sulle Enigma Variations di Elgar, capolavoro del compositore inglese che ha segnato l’inizio della sua collaborazione con la City of Birmingham Symphony Orchestra, dice: "La cosa più bella per un direttore d’orchestra è incontrare tante persone. Però è vero anche il contrario, la cosa più difficile è salutare così tante persone. Secondo me per Elgar questo brano rappresenta la stessa cosa. È un brano che rappresenta la vita umana".
Oggi alle 19.30 la prova aperta del concerto, il cui ricavato andrà all’associazione Caf contro la povertà educativa per finanziare il centro educativo diurno milanese “Teen Lab”, rivolto a ragazzi dai 12 ai 18 anni provenienti da contesti familiari fragili.
Grazia Lissi