CLARA AMODEO
Cultura e Spettacoli

Quelle vignette italiane contro la barbarie in una mostra a Bruxelles

Il progetto è nato da un'idea del fumettista Beduschi, ha visto la collaborazione di 28 disegnatori

Il Tin Tin disegnato da Giovanni Beduschi

Milano, 31 luglio 2016 - Era il 22 marzo scorso scorso quando, a Bruxelles, tre attentati squassarono la capitale belga: due all’aeroporto di Zaventem e uno alla stazione della metropolitana di Maalbeek, tutti rivendicati dall’Isis. Anche quel giorno, come già era accaduto per le stragi in Francia, i vignettisti italiani hanno imbracciato la loro arma, la penna, e hanno reagito alla violenza con una serie di strisce a colori che esprimono tutta la loro solidarietà con la popolazione belga.

Ne è così nata una mostra, esposta sotto forma di video al prestigioso Musèe de la bande dessinée di Bruxelles, in cui le loro opere sono state raccolte ed esposte per essere fatte conoscere al grande pubblico belga: merito di Giovanni Beduschi, fumettista di Bovisio Masciago che in Italia ha collaborato anche con Comix e Tremenda. "Quando sono successi i fatti di Bruxelles - racconta lo stesso Beduschi - ho subito pensato all’eroe locale, TinTin, e al mio eroe, il Gio: li ho raffigurati abbracciati, mentre il primo piangeva la sua gente e il secondo lo consolava. Mi è sembrato un atto dovuto nei confronti del popolo belga, e ho così deciso di inviare la vignetta al Centre Belge de la Bande Dessinée: la risposta non si è fatta attendere e da Bruxelles mi è stato chiesto di contattare anche gli altri vignettisti, che nel frattempo avevano lasciato le loro strisce su Internet e Facebook per realizzare la raccolta che è ora in mostra".

I disegnatori che hanno aderito all’iniziativa sono stati 28, tra cui figurano, oltre allo stesso Giovanni Beduschi, anche Marco De Angelis, Tiziano Riverso, Athos Careghi e Pietro Vanessi: "Credo - prosegue Beduschi - che l’umorismo sia un modo per combattere intolleranze di ogni sorta. Un vecchio amico mi diceva spesso: ‘Vale più il messaggio di una bella vignetta che tanti proclami di politici e imperatori'". E pare che il pubblico belga abbia dato ragione al fumettista nostrano: "Dalle email ricevute dagli organizzatori - fa sapere Beduschi - sono giunti a noi pareri di ammirazione, ma anche di dolore e sofferenza. C’è però in loro la voglia di continuare a vivere senza l’ incubo della paura. Le vignette, forse, hanno aiutato i visitatori a riappropriarsi del loro sorriso, che altro non è che una curva che raddrizza la vita per tornare a sperare in un mondo senza odio tra culture, religioni ed etnie".

La raccolta, allestita per quattro mesi nel percorso espositivo del museo, sarà visibile fino alla fine del mese. E poi? "Non porterò le mie vignette in tournée per l’Europa - conclude Beduschi - perché quelle opere le ho donate al Musèe de la bande dessinée di Bruxelles: credo che gli spettino di diritto. Ringrazio il museo che, da oggi, avrà un gruppo di amici e autori italiani che con la loro matita continueranno a stargli vicino e combattere con carta e pennarello questa provocazione e questa strategia del terrore. Nessuno potrà mai uccidere la libertà e la pace".