The Niro, il mondo perfetto non esiste: "Le mie note per chi è dietro le sbarre"

Davide Combusti interviene oggi alle 19 al Babitonga Café della Feltrinelli di Viale Pasubio

The Niro, ovvero Davide Combusti

The Niro, ovvero Davide Combusti

Il mondo perfetto non esiste, ma è la sua utopia a mantenerci vivi. Davide Combusti, anzi The Niro come si chiama nelle cose della musica, ne parla oggi pomeriggio alle 19 al Babitonga Café della Feltrinelli di Viale Pasubio presentando il suo nuovo disco con uno showcase in bilico tra riflessioni e canzoni. “Un mondo perfetto“ è, infatti, il primo album d’inediti del cantautore romano, classe ’78, da una decina di anni a questa parte. Preceduto da un ep (“Homemade vol.1”), da una raccolta di cover di Jeff Buckley (“The complete Jeff Buckley and Gary Lucas Songbook”) e da un cameo nel film di Paolo Genovese “Il primo giorno della mia vita”. Domani (alle 17) altro showcase al Discoshop di Lecco.

Davide, perché ha puntato sulle cover prima di pubblicare il successore di “1969”?

"Per me l’album su Jeff Buckley è stato una specie di treno da non perdere. Durante la gestazione di ‘Un mondo perfetto’ è arrivato Gary Lucas dicendo di avere da parte cinque inediti scritti con Buckley da cantare e da produrre. Da lì l’idea di costruirci sopra un intero disco rallentando i lavori su quello in gestazione".

Alla fine, però, ce l’ha fatta a pubblicare “Un mondo perfetto” .

"Sì, anche se quando l’ho iniziato il mondo era un po’ più perfetto di ora. La perfezione di cui parla il titolo sta nella pace che ti dà il prendere atto che la perfezione non esiste".

Never fall in love” è una canzone sui dubbi dell’amore?

"Racconta la necessità del vivere l’emozione dell’inizio di una nuova relazione senza sapere se saprà curare o peggiorare le nostre ferite sentimentali".

Altre attività?

"Un progetto col carcere di Rebibbia, scrivo musica sui testi dei detenuti del braccio G9. Scrivono cose profonde. Il mio sogno è quello di riuscire a trasformarne qualcuno in autore di canzoni".

Tra le sue passioni c’è pure quella grafica. Come si sposa con quella musicale?

"È già accaduto proprio con ‘Un mondo perfetto’. Quando la produttrice Paola Cimino, vedova di Pierre Ruiz, ha editato il disco con l’etichetta discografia creata dal marito, mi ha chiesto di realizzarne pure la copertina. Ma nel cassetto ho un progetto anche più ambizioso. Ho scritto un film musicale che mi piacerebbe proporre ai potenziali produttori accompagnato da una ‘graphic novel’ capace di rappresentarne visivamente storia e contenuti".