The Andre: ora mi spoglio del "mio amico" Faber

Famoso per voce e canzoni versione “trap” del grande cantautore, ha scelto di mettersi in proprio: ma non vedrete il suo volto

The Andre, il misterioso cantautore bergamasco in bilico fra trap e letteratura

The Andre, il misterioso cantautore bergamasco in bilico fra trap e letteratura

Bergamo -  A forza di risciacqui la felpa dietro cui The Andre si ostina a nascondere la sua identità ha cominciato a restringersi. Ed ora non gli sta quasi più. Laureato in Lettere moderne alla Statale (con lode, dice il profilo Linkedin), per i suoi studenti il De André mascherato è solo il “professor Alberto”, ma per ma per tutti gli altri “quello che canta la trap con la voce di Faber”. Sulla soglia dei trent’anni, però, pure il Mister X bergamasco pensa sia arrivato arrivato il momento di voltare pagina e, dopo aver giocato con l’urban di Ghali e Young Signorino nell’album “Themagogia - Tradurre, tradire, trappare”, pubblica il primo ep tutto di canzoni sue. Un conto, però, è buttarla sull’ironia (intelligente) e un altro avviarsi sulla strada del cantautorato, correndo magari rischio di sentirsi ricordare da qualche goliarda della prima ora "se c’hai cose da dire valle a dire a qualcun altro" come The Andre canta in “Captatio benevolentie”, il brano con cui mesi fa ha azzerato i conti col passato nell’attesa di cominciare ora un nuovo cammino col singolo “Scimmie”.

Scusi The Andre, ma cosa c’entra il sitar dell’introduzione col fallimento generazionale delle “scimmie con la connessione” di cui parla nel pezzo? "Siccome la musica del brano è un po’ sognante, lisergica, mi sembrava divertente omaggiare i Beatles di ‘Sgt Pepper’. Nel pezzo enucleo provocatoriamente uno dopo l’altro quelli che penso essere i fallimenti della mia generazione. Cresciuta in rete. L’evoluzione e il progresso, infatti, non ci hanno reso tutti più felici come ci si poteva aspettare".

Meglio i ragazzi di ora? "Davanti all’impegno per l’ambiente e per la sostenibilità delle nuove generazioni, mi sembra che i ragazzi abbiano più voglia di entrare nei meccanismi e di portare avanti la propria visione del mondo di quanta non ne avessimo noi. E questo è motivo di speranza".

Il 7 maggio esce l’ep “Evoluzione”? "Un disco con quattro tracce - ‘Captatio benevolentie’, ‘Scimmie’, ‘Boccaccio’, ‘Dostoevskij’ - che richiamano ciascuna un personaggio idealmente legato all’evoluzione della storia".

Scusi, ma una volta voltata pagina con un singolo e un libro (“Io è un altro” impreziosito dalla prefazione di Dori Ghezzi) conservare anonimato, felpa e occhiali non significa voler tenere il piede su due staffe? "Per strada nessuno sa chi sono. Pure la voce, senza felpa e occhiali, non viene avvicinata a quella di The Andre. Quindi quei due elementi sono connessi al personaggio a prescindere da ciò che canta".

Si svelerà prima o poi? "Temo che non troverò facilmente qualcuno disposto a pagarmi abbastanza per farlo".

Quanti dei suoi studenti l’hanno già presa con le mani nella marmellata? "Studenti? Non so di cosa stia parlando...". Sì, vabbè.