MARCO MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

La voce di Teresa De Sio per il Pino folk rock

Rilettura folk rock, interpretazione teatrale, contestualizzazione totale

Teresa De Sio

Milano, 9 marzo 2017 - Devozionale lo definisce Teresa, di certo questo suo “Teresa canta Pino” (Universal) è un tributo di voci di dentro, lo specchio colto popolare di quella scena napoletana davanti al canzoniere di Pino Daniele. Teresa De Sio sta in mezzo, fra De Simone ed Eugenio Bennato, James Senese e il jazz blues di una comunità mutante.

Un mondo che anche Pino Daniele ha frequentato e citato. Bel progetto, prodotto da Luisa Pistoia e Carlo Gavaudan, Teresa De Sio, con la Campania Music Commission. Rilettura folk rock, interpretazione teatrale, contestualizzazione totale, perchè Teresa è cresciuta nella stesso humus, fra Napoli e Roma, e il mondo acustico elettrico coerente, discreto elegante, canzoni da ballatoio. «Per me questo è un progetto devozionale – racconta Teresa De Sio – Pino sta sulle facce della gente, sulla facciata dei palazzi, per le strade. Non possiamo salutarlo che con la musica».

Un bel modo per riascoltarlo e riscoprire Teresa. Sasà Flauto, chitarre e produzione artistica, è il regista dei quindici brani di Daniele e “’O jammone” (il capo) di Teresa. Niccolò Fabi duetta in “Un angolo di cielo”, il coro dei ragazzi dell’Istituto Melissa Bassi di Scampia dipingono la realtà in “Napule è”. “’O Scarrafone”, “Bella ‘mbriana”, “Je so’ pazza (Je so’ pazzo)”, “Lazzari felici”, “Quanno chiove”, “Notte che se ne va”, “Un angolo di cielo”, “Chi tiene ‘o mare”, “Ninnananinnanoè”, “Tutta n’ata storia”, “Alleria”, “Viento”, “Napule è”. Non è poco.