Sister Act accende il Nazionale. Enchill: "Non so dove finisce Gloria e inizia Deloris"

Gloria Enchill nei panni della "svitata" in abito da monaca, ruolo sul grande schermo di Whoopi Goldberg

Gloria Enchess

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Milano, 12 ottobre 2022 - Tremate, le suorine son tornate. "Sister Act" debutta, infatti, domani sera al Nazionale con tanta voglia di dare una scossa ai torpori autunnali del popolo del musical. Portata al successo sul grande schermo nel ’92 da Whoopi Goldberg dopo il gran rifiuto di Bette Midler, la storia dell’intraprendente cantante da night Deloris Van Cartier (che, testimone un omicidio di mafia, viene collocata dal programma di protezione in un convento portando lo scompiglio nella confraternita) ha visto la sua prima trasposizione teatrale nel 2009 con la produzione della stessa attrice americana. Messa in scena al Nazionale da Stage Entertainment già dieci anni fa, la piéce con le musiche di Alan Menken e i testi Glenn Slater (adattati da Franco Travaglio) torna con la piacentina di origini ghanesi Gloria Enchill nei panni della "svitata" in abito monacale e Francesca Taverni in quelli della Madre superiora. La regia è di Chiara Noschese, le coreografie di Nadia Scherani e la direzione musicale di Andrea Calandrini.

Gloria come si sente nei panni di Deloris? "Molto a mio agio. Tant’è che non so mai dove finisce Gloria e dove inizia Deloris. Ho in comune con questo personaggio un po’ di vita vissuta e quindi mi è facile comprendere certe dinamiche della sua storia. Il personaggio è impegnativo e così rimarrò a riposo fino al debutto di domani, perché sono arrivata al rush finale abbastanza stanca e le corde vocali m’hanno detto: ci serve più tempo. La cura sta funzionando, quindi mi fermo altre ventiquattro ore per poter partire domani sera alla stragrande".

Ma quali sono i punti di contatto tra lei il la Van Cartier?Deloris "Deloris è una ragazza che non ha avuto una vita facile, ma possiede molta determinazione ed è sempre pronta a rimboccarsi le maniche per arrangiarsi mettendo tutta sé stessa in quel che fa. Pure io che ho fatto tanti lavori diversi e mi sono laureata in Scienze Diplomatiche, ora faccio l’attrice realizzando quel sogno in cui ho sempre creduto".

Regola numero uno: mai provare ad imitare Whoopi Goldberg. "Assolutamente. Lei è iconica, unica. E il rischio di cadere nella su imitazione è sempre presente. Per me rimane una grande ispirazione, ma nella mia Deloris c’è veramente tanta, tanta, Gloria".

Non è la sua prima volta in «Sister Act». "Tre anni fa ho partecipato ad una versione amatoriale, anche se ben strutturata. Ma è quella che mi ha fatto notare dai produttori di ‘Ghost’ permettendomi di affrontare un altro celebre ruolo interpretato da Whoopi sullo schermo, quello della sensitiva truffatrice Oda Mae Brown".

Se non fosse la Deloris Van Cartier chi le piacerebbe essere? "Il mio sogno sarebbe fare Celie Harris ne ‘Il colore viola’. Giuro che non lo dico perché quella è un’altra grande prova cinematografica di Whoopie, ma perché ‘The color purple’ è un lavoro spettacolare".