
Alessandro Siani ne "Il principe abusivo"
Milano, 27 febbraio 2016 - Alessandro Siani oggi porta in scena al Forum “Il Principe Abusivo” con Christian De Sica. Di solito si passa dalla commedia al film. Con lei invece è avvenuto il contrario...
«Già l’idea di partenza si prestava meglio alla realizzazione teatrale, senza contare il precedente di “Miseria e nobiltà” che veniva anch’esso dal teatro, prima di diventare il film con Totò. Insomma, il gioco della ricchezza e della povertà si era già visto sul palco. Però ora abbiamo delle scenografie eccezionali, realizzate con tecnologie di avanguardia. In alcuni momenti gli spettatori avranno l’impressione di trovarsi di fronte una scenografia tridimensionale, e senza gli occhialini. Credo che sarà davvero sorprendente. Per questo avevamo bisogno di un grande spazio. La sfida delle 8mila persone del Forum non è un gioco da ragazzi, anche se ho già vissuto l’esperienza di 25mila persone allo stadio San Paolo».
Chi ha già visto il film potrebbe chiedersi: cosa ci vengo a fare?
«Per chi non l’ha visto è una grande occasione per conoscerlo. E chi l’ha già visto si troverà di fronte a un copione cambiato per il 50%, più una scena inedita, più due canzoni di De Sica.»
Lei è nato sul palcoscenico di cabaret e teatri, poi è passato al cinema. Dove si trova maggiormente a suo agio?
«A casa mia. Scherzi a parte, attraverso la finzione del teatro ho conosciuto meglio me stesso. A me piace molto improvvisare, trovare l’empatia con gli spettatori. Al cinema invece tutto va preparato in anticipo in ogni dettaglio, è una macchina più impegnativa».
Oggi la comicità televisiva soffre un po’, per esempio “Zelig“ sta cercando una nuova forma per sopravvivere. Invece è appena ripartito “Made in Sud”, dove si esibiscono molti suoi allievi, chiamiamoli così, a cominciare dai conduttori Gigi e Ross...
«Purtroppo non ho mai avuto il tempo di dedicarmi compiutamente alla tv. Ricevo in continuazione telefonate di gente che mi propone trasmissioni e programmi, anche molto prestigiosi. Ma come faccio? È una questione di tempistica. Una tournée teatrale ti prende 5-6 mesi, la preparazione di un film 8-9. È una ruota che gira e che non sono ancora riuscito a fermare. Non mi ha mai dato la possibilità di elaborare un progetto. E lo dico perché rispetto molto la televisione».
E in quanto alla comicità televisiva?
«È appena partito “Made in Sud” con Gigi e Ross, che sono saliti su un palco con me per la prima volta in un laboratorio che facevo a Napoli. Oppure prendiamo Francesco Cicchella, anche lui ha lavorato con me. “Zelig” è stato un esempio importante: ha avuto il merito di unire tanti comici diversi. E ora anche con “Made in Sud” è nata una bella collaborazione tra tanti artisti che prima erano cani sciolti. È diventata una casa comune che è un po’ un mio vanto perché ci sono tanti miei figliocci. Io gli do una mano ma alla fine è sempre il pubblico che decide».
Sta già lavorando a qualcosa di nuovo?
«A un film, “Mister Felicità”. Dovremmo girare a luglio, stiamo decidendo il cast. Uscirà il primo gennaio del prossimo anno».
L’uscita del primo gennaio ormai è gettonatissima. Anche Checco Zalone ha debuttato col suo nuovo film il primo gennaio e guardi che risultati...
«Checco Zalone è un grandissimo. Anche se uscisse il 15 agosto sarebbe lo stesso.»
di PIERO DEGLI ANTONI