SIMONA BALLATORE
Cultura e Spettacoli

Sguardi Altrove, donne alla regìa. Il festival sconfina e diventa diffuso

Cinquanta film, da 23 Paesi, in otto location fino al 7 aprile. In prima linea anche gli studenti in giuria e sul set. Diritti al centro, tra guerre vicine e lontane, violenza economica di genere, disabilità e lavoro a chiamata.

Shayda di Noora Niasari è tra i “Nuovi sguardi“ in concorso. Arriva dall’Australia ed è il racconto di una donna iraniana che trova rifugio in un centro per donne con la figlia

Shayda di Noora Niasari è tra i “Nuovi sguardi“ in concorso. Arriva dall’Australia ed è il racconto di una donna iraniana che trova rifugio in un centro per donne con la figlia

Lo sguardo quest’anno è ancor più colorato, diffuso nel tempo e nello spazio, sconfinato. L’indizio è in quell’occhio curioso che accompagna il festival e che si spalancherà oggi alle 17: è tempo di “Sguardi Altrove - Women’s International Film Festival“, che per la sua 32esima edizione abbandona l’idea della “week“ e si proietta lungo un mese, fino al 7 aprile, con 50 film, da 23 paesi, declinati in nove sezioni (tre competitive) e in otto luoghi. "Sarà dedicato grande spazio anche alla formazione", sottolinea Patrizia Rappazzo, direttrice di “Sguardi Altrove“. Cinelezioni il sabato mattina all’università Cattolica, il concorso per i cortometraggi internazionali under 35 sarà alla Iulm, che li ha sottotitolati uno ad uno nel suo laboratorio didattico. E gli studenti di entrambe le università saranno anche in giuria. Spazio ai giovani anche con i film della Scuola Civica Luchino Visconti e dell’Accademia09, che entra a far parte delle location del film. Un viaggio dal centro alla periferia, dallo Spazio Alda Merini fino all’auditorium di Rho, che troverà nell’Anteo un angolo dedicato al Giappone, con la pioniera Kinuyo Tanaka e anche titoli mai passati in Italia. Al Cinemino prenderà forma il concorso lungometraggi: qui saranno proiettati sei film, altri due si scopriranno al Wanted Clan di via Tertulliano, che entra nella kermesse. (Il programma completo è su sguardialtrovefilmfestival.it). "Si sentirà forte il tema delle guerre, vicine e lontane – anticipa Patrizia Rappazzo –: in Sudan, a Gaza, in Ucraina. Un altro tema portante sarà quello della violenza economica di genere, che affronteremo con un panel in Cattolica il primo aprile e con cortometraggi prodotti da Officine-Ied. C’è il tema della disabilità, che torna in tanti film, come La casa di Ninetta, parleremo di salute mentale e sostegno terapeutico, di sand therapy. Ci sarà pure il tema del lavoro precario e a chiamata e la sezione “Donne in codice“ su empowerment femminile tra scienza e tecnologia". Uno sguardo intenso andrà anche ai film italiani del concorso FrameItalia e ci sarà una nuova giuria con Media Salles e tre esercenti donne, con l’obiettivo di accompagnare ancora di più i film in sala. Non mancano gli omaggi, a Rosa Balistreri, alla pioniera Elvira Notari nei 150 anni della sua morte. Premio Forme del Cinema a Lucia Sardo e a Federica Fracassi. Sarà proiettato Duse, The Greatest, di Sonia Bergamasco, che interverrà in collegamento, per un dialogo tra cinema e teatro.