MONICA GUERCI
Cultura e Spettacoli

Renato Pozzetto tra aneddoti e ricordi: “Ho avuto una fortuna della Madonna”

L’attore comico de “la vita l’è bela”, si racconta senza filtri in "Ne uccide più la gola che la sciarpa”: la carriera, la vita e il ricordo dolcissimo della moglie Brunella

Renato Pozzetto, il racconto di una vita nella prima autobiografia dell'attore comico originario di Laveno Mombello

Renato Pozzetto, il racconto di una vita nella prima autobiografia dell'attore comico originario di Laveno Mombello

Varese, 27 gennaio 2024 – Aneddoti, incontri decisivi e avventure rocambolesche. La storia di Renato Pozzetto (83 anni) l’attore comico di una vita che “l'è bela!”, uno dei protagonisti più noti e apprezzati della comicità italiana, tra i capiscuola del cabaret lombardo, diventata un libro, un’autobiografia dal titolo: “Ne uccide più la gola che la sciarpa. La mia storia”, in uscita il 30 gennaio per Rizzoli. “Ero al buio. C’era umidità. Silenzio. Poi, di colpo, qualcuno ha acceso la luce. Non so se dopo mi hanno lavato. Poi ho visto la mia mamma. Bella, bellissima. Era il 14 luglio 1940. Era il giorno della mia nascita” racconta l’attore originario di Laveno-Mombello, piccolo paese del varesotto.

Milano sullo sfondo

A fare da quinta la Milano dei locali off, del Bar Gattullo, del “Dogui” e dell'Ufficio Facce, delle osterie e dei circoli operai, dell'Oca d'Oro con gli anarchici ad affettar salame e le canzoni della mala. E la galleria d'arte notturna La Muffola da cui sono passati Lucio Fontana e Piero Manzoni, il Cab 64 e il Derby dove con Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Bruno Lauzi e tanti altri ha trovato casa tutto quel fermento surreale e giocoso del teatro-canzone che avrebbe fatto scuola.

Cochi e Renato

C'è la Milano in cui due amici d'infanzia (lui e il suo amico di sempre Aurelio “Cochi” Ponzoni), cominciano a suonare la chitarra e a cantare le canzoni popolari e danno vita al duo comico “Cochi e Renato” e diventando una coppia indimenticabile. Separata, mai del tutto, dal clamoroso esordio di Pozzetto in “Per amare Ofelia”, l’inizio di una lunga e fortunata carriera cinematografica che lo porterà negli anni Ottanta a scrivere pagine di storia della commedia all'italiana. In “Ne uccide più la gola che la sciarpa” anche la passione per le automobili, gli elicotteri, le corse di F1. Cibo e vino, il Po da percorrere e ripercorrere in barca, gli amici dentro e fuori dal set, gli affetti. “È stato come ascoltare qualcosa che mi raccontava un’altra persona per la prima volta. Ho sorriso, mi sono emozionato, ho riscoperto qualcosa che si era perduto nella memoria. E ho cercato di essere onesto nel descrivere le storie preziose della mia vita”, le parole del comico in un’intervista al Corriere della Sera.

Il ricordo della moglie Brunella

Tra le pagine del libro anche quelle dedicate alla moglie Brunella Gubler, scomparsa nel 2009. “È stata la persona della quale mi sono innamorato ed è stato un amore lungo una intera vita. Dotata di senso dell’umorismo, rideva mentre provavamo i nostri testi, a casa. Penso a lei in continuazione. E talvolta penso che avrei potuto fare meglio, darle di più”, le parole di Pozzetto. Il matrimonio nel 1967, i due si sono conosciuti sulla riva del Lago Maggiore. Il loro amore non si è mai interrotto, hanno avuto due figli, Giacomo e Francesca, e dodici nipoti. Il capitolo finale: “Ho affrontato la vita percorrendo un equilibrio fatto anche di leggerezza – conclude l’attore -. E ho avuto una fortuna della Madonna. Mi pare abbastanza per essere sereno quando entri, diciamo così, nel rettilineo di arrivo”.