MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

"Puccini parla all’uomo d’oggi". Archivio Ricordi e le carte del maestro

Il direttore Ledda: la struttura digitale democratizza l’accessibilità ai documenti, tutti potranno studiarlo

Il direttore Ledda: la struttura digitale democratizza l’accessibilità ai documenti, tutti potranno studiarlo

Il direttore Ledda: la struttura digitale democratizza l’accessibilità ai documenti, tutti potranno studiarlo

Che piacere conoscere “di persona” Giacomo Puccini, entrare nel suo lavoro e nelle sue passioni. L’Archivio Storico Ricordi ha ideato il portale digitale Puccini Online, una piattaforma aperta a tutti. Il sito web raccoglie informazioni legate alla figura e alla produzione del maestro, configurandosi come aggregatore delle principali fonti e infrastruttura che integra documenti diversi per una maggiore accessibilità dei materiali pucciniani. Pierluigi Ledda, direttore archivio Storico Ricordi, racconta: "Ci sono gli autografi di tutte le opere, tranne La Rondine, tutti i libretti, i bozzetti per le prime de La bohème, Tosca, Manon Lescaut, Madama Butterfly e Turandot e molto altro".

Direttore, le opere di Puccini sono fra le più eseguite al mondo, che senso ha digitalizzare e diffondere la sua documentazione?

"Dopo aver realizzato con il materiale dell’Archivio Ricordi la mostra Opera Meets New Media al Museo della Scala che raccontava Puccini e i media del suo tempo, la discografia e il cinema; abbiamo scoperto che documenti pucciniani sono diffusi ovunque, anche fra collezionisti privati. Una ricerca capillare ci ha suggerito un portale per mappare tutti i documenti esistenti coinvolgendo altri contributori: un cantiere aperto che ci permette di avere nuovi collegamenti, spunti interessanti".

Chi sono i fruitori dell’archivio digitale Ricordi?

"Dal 2011 abbiamo avviato un processo di digitalizzazione per incentivare l’accesso libero all’archivio senza, però, offuscare la parte d’esperienza tattile di consultazione in loco a Brera; avere una struttura digitale democratizza l’accessibilità ai documenti, permette a tanti, non solo ai musicologi, di studiare i testi, le fotografie, i bozzetti dei costumi e delle scene senza fare lunghi viaggi".

Puccini è stato il primo compositore ad avere un’immagine diffusa in tutto il mondo.

"La modernità non solo entra nella sua musica ma percorre l’intera sua esistenza. Le rivoluzioni tecniche cambiano la sua carriera artistica, la riproducibilità del suono, l’auto di cui era appassionato, lo rendono un uomo del suo tempo. L’editore Giulio Ricordi sapeva gestire questi sconvolgimenti; Puccini è vissuto a cavallo fra XIX e XX secolo, i primi 78 giri rendono capillare l’estensione della sua musica, le tante foto raccontano la sua personalità, i periodici musicali conservati svelano la sua vita privata. Ricordi trasforma Puccini in un brand internazionale, non era mai accaduto prima".

Perché molte opere di Puccini piacciono anche a chi non ascolta musica classica?

"È comunicativo, sa trovare sintesi. Brancusi scriveva: “La semplicità è una complessità risolta”. Puccini, intriso di Novecento, parla al uomo d’oggi".