Milano, in mostra i tre calchi delle Pietà di Michelangelo, sublime bellezza

Prestiti da Firenze e Roma, riuniti nella splendida Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale

L’allestimento delle tre repliche in gesso nella sala delle Cariatidi

L’allestimento delle tre repliche in gesso nella sala delle Cariatidi

Milano, 22 ottobre 2022 . La scenografia è essenziale, ma di forte impatto emotivo. Con i tre calchi delle Pietà di Michelangelo Buonarroti ad occupare la sala delle Cariatidi, già da sola carica di memoria, oltraggiata e sfregiata da un bombardamento durante la guerra (e con la quale si è confrontato Picasso e la sua Guernica ), e tre grandi "sudari", a fare da quinta a ciascuna delle tre sculture. Volutamente si colpisce al cuore il visitatore, il sottofondo musicale e i video sui dettagli delle opere aiutano ad "entrare" nel mondo e nei pensieri di Michelangelo. Da oggi si possono ammirare in mostra ( La Pietà di Michelangelo. Tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi sino all’8 gennaio, ingresso libero) riuniti in via del tutto eccezionale (grazie alla collaborazione fra Milano, Firenze e Musei Vaticani), perchè anche se "copie" degli originali hanno una forte valenza didattica, cronologica, di un pensiero artistico nell’arco di sessant’anni. Il calco della Pietà cosidetta Bandini viene conservato nella Gipsoteca fiorentina dell’Istituto d’arte, risale al 1882, quello della Pietà Rondanini fu commissionato nel 1953 a Cesare Gariboldi ed è conservato nei depositi del Museo d’Arte Antica mentre il calco della Pietà del Vaticano fu realizzato nel 1975, dopo un atto vandalico ai danni della scultura. D’altronde, impossibile affiancare gli originali e rare le occasioni di poterli ammirare fuori dai luoghi soliti.

È capitato, per la Pietà Rondanini (che abbiamo a Milano, acquistata con lungimiranza dal sindaco Virgilio Ferrari nel 1952), nel 1911, quando l’opera era ancora di proprietà della famiglia Sanseverino, e per la Pietà Vaticana nel 1964, quando la scultura volò a New York per rappresentare il Padiglione della città del Vaticano per l’Expo. In mostra ci si accosta ad un Michelangelo "giovanile", con la Pietà Vaticana, alla quale mise mano nel 1498, appena ventenne; e all’artista più maturo con le opere scolpite (non finite) in vecchiaia, senza particolare committenza, la Pietà Bandini di Santa Maria del Fiore a Firenze, con una storia tormentata, un marmo impuro e difficile da governare non permetteva di terminare l’opera, e la Rondanini. Oltre sessant’anni separano la prima Pietà, dall’ultima, Rondanini, incompiuta: Michelangelo ci lavorò sino a poco prima di morire, il 18 febbraio 1564 . E l’invito, rivolto a milanesi e turisti, è di ammirare sì le copie ma di "gustarsi" dal vivo l’originale conservato nella splendida Sala degli Scarlioni del Castello Sforzesco.