
Milly Carlucci
Milano, 28 maggio 2017 La prima cosa che ti chiedi quando la guardi in tv é “ma come fa”? Sempre in forma, sempre perfetta, sempre “pettinata”. Poi la vedi da vicino e non ti fai più nessuna domanda, tanto é in forma più che mai, perfetta più che mai, “pettinata” più che mai. Lei é Camilla Patrizia Carlucci, in arte Milly, una colonna della Rai, una delle conduttrici più popolari d’Italia, in grado di reggere qualsiasi palco. Da “L’Altra Domenica” con Renzo Arbore 1976) a “Ballando con le stelle” con grande professionalitá e immarcescibile sorriso. Ma non è per parlare di tv che la conduttrice è in città. Lei é venuta a presentare il suo libro. Si intitola: “Il meglio di te” - Volersi bene per essere in forma - (Sperling & kupfer). Nell’albergo in centro a Milano, luogo dell’appuntamento, entra e catalizza l’attenzione: grande presenza, giacca rossa, jeans nero, tacco alto. Si siede e ordina una centrifuga carote e zenzero. Subito inizia a parlare, si racconta, fa girare il mappamondo con i discorsi: dall’America a Roma, da Milano a Londra, dai figli al lavoro: snocciola i pensieri, le viene un’idea, ricomincia da dove era partita. Ma forse non era partita proprio da lì....
Perché ha deciso di scrivere un libro?
«Quando incontro la gente mi sento chiedere: “Milly, come fai a tenerti cosí in forma? In che modo curi il tuo aspetto? Che tipo di dieta segui? Un giorno mi hanno proposto di mettere nero su bianco le risposte a tutte queste domande...».
Andiamo al sodo, cosa deve fare una donna “normale” per essere o tornare in forma? Com’é la sua giornata-tipo a tavola?
«Prima di tutto prendo gli integratori. Colazione: kiwi, pane di grano saraceno tostato con olio di oliva, una tazza di acqua calda con del limone spremuto, 5 olive. Pranzo: verdura cruda o cotta con l’aggiunta di zenzero o curcuma per “svegliare” il metabolismo. E poi a scelta carne o pesce. A cena verdure, pasta di grano saraceno o riso. Mandorle e pinoli come stuzzichini. Niente dolci, vino né superalcolici».
Passiamo alla ginnastica
«La ginnastica va fatta, anche poco, ma sempre. É l’unica ricetta che funziona. Avendo mal di schiena, comincio con lo stretching prima di scendere dal letto: e poi faccio gli esercizi illustrati nel libro, che spiego nel dettaglio”.
Sui social si interrogano sui suoi capelli.
«Lo so - scoppia a ridere - hanno anche detto che metto le parrucche. Ma per favore! Qualche volta uso le extension, quello si».
Una pelle levigata così...
«Grazie ai laser. Non credo nella chirurgia estetica ma nella medicina estetica. Io ricorro al laser e alla radiofrequenza. Se fatti bene, sono trattamenti che ringiovaniscono e danno risultati incredibili».
Ma non trasgredisce mai ?
«No, a tavola no, mi viene naturale. La mia più grande trasgressione é aver disubbidito a mio padre, aver mollato Architettura a tre esami dal termine per inseguire il sogno di fare questo lavoro. Sono riuscita a realizzarlo grazie alla costanza che ho ereditato dalla disciplina sportiva, che poi é diventata disciplina di vita. Ho bisogno di ordine e di regole»
...Dei suoi punti fermi, della sua famiglia.
«É così. É la mia fortuna. Il valore di un essere umano non é dato dal successo».
La collega che stima di più?
«Raffaella Carrà. E Maria De Filippi, un vero capo.
La famiglia: padre generale. E ci risiamo con le regole... .
«Si. Noi, tre sorelle: io, Anna e Gabriella. Sono cresciuta in Friuli e mi hanno insegnato ad essere riservata, a stare un passo indietro».
E cioé?
«Io non mi impongo mai sugli altri. Neanche in famiglia, sono così, do spazio a tutti. Anche in tv o fra gli amici io assemblo, porto pace».
Lei ha due figli.
«Angelica ha 30 anni, Patrick 25. Abbiamo deciso di mandarli a studiare a Londra. Certo, sono dei privilegiati, ma io l’ho fatto per il loro futuro. Oggi non é che sistemi un figlio se gli se lasci la casa».
La volta che ha perso la pazienza e ha fatto una scenata?
«Niente scenate, io sono “illitigabile”. Sono uscita fuori dai gangheri solo con mio figlio quando aveva deciso di fare lo scrittore e poi ha cambiato idea. Ma quando l’ho visto che rischiava davvero di “perdersi”, lì mi sono infuriata».
Un ultimo consiglio
«La meditazione. Quando attorno a me c’é “troppo rumore” io medito: e sgombero la testa dalle negatività».
La Carlucci tira fuori dalla tasca il telefonino, un modello di circa 10 anni fa.. «Se mi porto in borsa il telefono con Internet poi sono lì che navigo e navigo e messaggio - dice - invece questo mio caro vecchio cellulare non ha neanche WhatsApp. Io devo pensare, ho bisogno di pensare«.
Con la sua testa, non c’é dubbio.