Mario Martone: «I ragazzi, la violenza: Verona come noi oggi»

Romeo e Giulietta al Piccolo: una sfida che profuma di adolescenza con 30 giovanissimi

Il regista Mario Martone, in concorso con "Nostalgia"

Il regista Mario Martone, in concorso con "Nostalgia"

Milano, 28 febbraio 2023 -  Smells like teen spirit. Così avrebbero cantato i Nirvana. Perché profuma di adolescenza il "Romeo e Giulietta" di Mario Martone. Visto che il regista napoletano ha deciso una (quasi) assoluta fedeltà all’età dei protagonisti, assumendosi così anche un notevole rischio artistico in questa nuova produzione del Piccolo Teatro, fra i titoli più attesi della stagione. Venerdì 3 marzo il debutto allo Strehler. Poi cinque settimane di repliche. Per quello che appare un progetto in cui la tensione verso la contemporaneità della direzione di Claudio Longhi, si confronta in maniera più esplicita con il baule della tradizione. Dialogo non semplicissimo. Che incuriosisce. "Era da tempo che desideravo sviluppare alcuni temi del nostro presente – ha spiegato il regista napoletano –. Da una parte mi interessava affrontare lo scollamento che viviamo nei confronti dei ragazzi, la distanza che si è creata con la classe sociale degli adolescenti che possiede codici propri e diversi rispetto al passato. Mentre progressivamente si assiste a una perdita di autorità, di guide, di punti di riferimento. Dall’altra desideravo indagare questo ritrovarsi in un mondo violento a cerchi concentrici, dove il conflitto muove dalla guerra per arrivare alle mura domestiche e ai social. Come se ci fosse una rabbia, un dolore muto, che non riesce a trasformarsi in una felicità personale e sociale. Sono stati questi due elementi che mi hanno infine spinto a confrontarmi con “Romeo e Giulietta“ e la sua eternità". L’amore adolescente. In un mondo di risse, di sangue, di violenze. Dove Verona perde i connotati urbani per divenire un bosco magico. Ma certo l’aspetto che più caratterizza il progetto è questa mimesi anagrafica, supportata da un meticoloso approccio filologico, sulla nuova traduzione di Chiara Lagani. Da qui un cast di ben trenta giovanissimi interpreti, per lo più ventenni a partire da Francesco Gheghi, il Romeo. Mentre Anita Serafini ha addirittura quindici anni ed è stata scelta dopo un’infinità di provini.

Al loro fianco fra gli altri Lucrezia Guidone e Michele Di Mauro (i Capuleti), Licia Lanera e Alessandro Bay Rossi (Ubu performer under 35), Alice Torriani e Benedetto Sicca. Ma anche allievi e un ensemble di tre musicisti. "Lo spettacolo è il primo di Mario Martone prodotto dal Piccolo – ha sottolineato il direttore Claudio Longhi –, regista da sempre amatissimo dal nostro pubblico. Ma segna incredibilmente anche un altro debutto in assoluto. Visto che nonostante i tanti Shakespeare che hanno caratterizzato la storia del Piccolo, è la prima volta che viene prodotto “Romeo e Giulietta“. Una scelta che grazie all’interpretazione proposta da Martone di riportare il cast all’età dei personaggi, ancorando la tragedia alla concretezza dei corpi e dell’azione, prosegue il confronto fra teatro e realtà che fa da fil rouge della stagione".