Ascesa e caduta dei fratelli Lehman: l’ultima regia di Luca Ronconi

La trilogia di Stefano Massini torna per tre settimane al Piccolo

Massimo Popolizio, Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon e Fausto Cabra

Massimo Popolizio, Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon e Fausto Cabra

Milano, 3 gennaio 2017 - Henry Lehman sbarca in America l’11 settembre 1844. Quello strano Paese gli regala subito un nuovo nome, troppo difficile Heyum per l’ufficiale del porto. Ma sono dettagli. Lui ha le idee (abbastanza) chiare. E appena si trasferisce a Montgomery in Alabama apre il suo primo emporio di tessuti. Comincia così l’epopea di una delle famiglie più ricche e potenti del mondo occidentale. Una parabola finanziaria che terminerà solo il 15 settembre 2008, quando la Lehman Brothers diventa il più grande fallimento nella storia delle bancarotte mondiali. Ne paghiamo ancora le conseguenze. Testo maestoso quello di Stefano Massini, una lunga ballata senza didascalie. E chissà quanto si divertì all’epoca Luca Ronconi a dar forma scenica a questo fiume di parole.

Ancora lo si ricorda due anni fa alla presentazione di “Lehman Trilogy”. Lo sguardo sorridente, la chiacchiera soddisfatta: «È un testo apparentemente non scritto per la scena – sottolineava –, ma mi piace pensare che chi è seduto in platea non è solo spettatore ma anche lettore. L’opera di Massini è notevolissima e si indirizza verso due obiettivi: la mente e l’ascolto. È un testo articolato con sapienza e furbizia, dove un pezzo di storia statunitense si alterna a vicende oniriche, fantastiche. Tutti sognano. E quello che sognano è scisso fra le proprie radici culturali e religiose (l’Europa e l’ebraismo) e nuove dinamiche che invece spingono a un progressivo allontanamento. Nei primi Lehman infatti il guadagno è lavoro, gioco, tradizione; poi subentra l’avventura, l’assalto. La febbre dell’oro».

Erano i giorni del debutto per la produzione del Piccolo Teatro, ultimo capolavoro ronconiano scisso in due parti: “Tre fratelli” e “Padri e figli”. Un progetto che da allora ha vinto tutto. E che da oggi torna al Grassi per tre settimane. Non va perso “Lehman Trilogy”. Per l’eleganza formale di uno spettacolo ambizioso e visionario. La viva intelligenza di uno sguardo registico che manca tantissimo e che riesce ad appassionare come un grande film d’autore. Straordinario poi il cast. Dove emergono Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Paolo Pierobon e Fausto Cabra.

Da oggi al 21 gennaio al Piccolo Teatro Grassi, in via Rovello 2. Biglietti 33/26 euro, Lehman Card per i due spettacoli a 40 euro. Info: 02.42411889.