
Felicissima Jurnata (©Laila Pozzo30)
Giorni felici? Non esattamente. Al limite "Felicissima jurnata", superlativo assoluto ma rigorosamente al singolare. Fosse mai esagerare. Anche perché Beckett è un rimando evidente nel lavoro dei Putéca Celidònia. Dentro un orizzonte stratificato. Cresciuto sul territorio. Al Rione Sanità di Napoli, dove da anni il collettivo sviluppa progetti teatrali. Una riscrittura. Ma circondata da polifonia di voci, di vite e inquietudini. Come si può vedere da martedì all’Elfo Puccini, quinto appuntamento di Nuove Storie. Spettacolo scritto e diretto da Emanuele D’Errico, protagonisti Antonella Morea e Dario Rea. Loro ad interpretare Lina e Lello, i nuovi Winnie e Willie cresciuti fra i bassi della Sanità. Quelle abitazioni al piano terra. Figure uniche. Eppure plurali. Visto che vanno a simboleggiare tutta quella fascia di dimenticati che per mancanza di mezzi non sono mai usciti dalla loro città. A volte dal loro quartiere. La collinetta beckettiana assume allora forme inedite. Continuando però a raccontare di prigionie e di immobilismi. Mentre intorno si rincorrono le parole di queste esistenze che i Putéca Celidònia sono andati direttamente a interrogare. Nel rione. Interviste sul campo ad Assunta, Pasqualotto, Angela. E anche a quella meravigliosa donna di 109 anni che ancora si trucca, mette lo smalto e sente la gente intorno a lei. Che suona e che canta. Repliche fino al 9 marzo in Sala Fassbinder. D.V.