
Una delle opere esposte nel complesso di San Vittore e Dei Quaranta Martiri per la mostra "Il Gusto dei Medici e il Dialogo sulla Tecnologia - Rendere Straordinario l’Ordinario"
Milano – "Gli apostoli dei dipinti settecenteschi sono gli influencer di oggi?". É un tema su cui riflettere spiega il curatore Giacomo Santucci che apre la mostra “Il Gusto dei Medici e il Dialogo sulla Tecnologia - Rendere straordinario l’ordinario“. Un viaggio affascinante attraverso la contemporanea “Via della Seta“, nella quale arte, moda, design e innovazione cinesi s’incontrano con il genio artistico italiano della Firenze dei Medici. Quest’evento di rilevanza internazionale è realizzato nella cornice del Shenzhen Milano Lifestyle Week, ed è promosso dalla Hui Foundation in collaborazione con la Shenzhen Industrial Design Professional Association e il Distretto di Longhua.

La mostra, prodotta da YNT Museum, trasforma gli spazi del Complesso di San Vittore e Dei Quaranta Martiri nel quartiere Corvetto in una dimensione cyberonirica, dove passato e futuro convergono. Il percorso espositivo si sviluppa come un viaggio metaforico su due treni, Prometeo3011 e ZhuRong1956, che si fermano in una stazione chiamata “Presente“. Qui, i visitatori sono invitati a immergersi in un dialogo tra dipinti e sculture del ‘600 e ‘700 fiorentino, l’artigianato e la moda del popolo Miao della regione di Guizhou, e il design e le tecnologie all’avanguardia (come il robot umanoide Kuavo) della città di Shenzhen.

Un’esperienza complessa, completa e una riflessione fra arte e tempo. Concepita come una “conversation exhibition“, la mostra esplora poeticamente, attraverso otto sezioni, il rapporto tra mente, cuore e mani, individuando nel concetto di “techne“ il punto di incontro tra arte, abilità pratica, conoscenza teorico-scientifica e pensiero storico-morale. Non ambisce, quindi, soltanto a costruire un ponte tra due culture e due epoche lontane, ma si propone di dimostrare come l’arte, la scienza e la tecnologia siano strumenti universali di crescita e comprensione reciproca. È, infatti, un invito a riconoscere il valore universale della creatività, che ci consente di abbracciare il concetto di Humanitas, riscoprendo la nostra capacità di trasformare il pensiero in bellezza, il sapere in innovazione, e la conoscenza in connessione, in un dialogo senza tempo che unisce i popoli e apre la strada a un futuro condiviso di comprensione e progresso.

"Il dialogo fra le due culture cinese e italiana – spiega ancora Santucci – è proficuo perché unito dalla scoperta del senso di umanità. Mi è piaciuta l’idea di fare questa mostra al Corvetto perché è il quartiere con il più alto tasso di abbandono scolastico. Quindi spero che i giovani, le scuole possano ammirare questa arte".
"È bellissima la capacità di Milano di unire più discipline, come la moda, l’arte e il design – sottolinea la stilista Hui Zhao, fondatrice della Hui fondation – Per questo la ritengo la realtà ideale per questa connessione di culture e questa performance immaginata con il curatore Santucci".