ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Frida Bollani e l’omaggio a Intra: "Di sicuro andrò a pescare nel jazz. Ma non so cosa, vado a sensazioni"

Figlia d’arte, sarà al Castello Sforzesco per i settant’anni di carriera del maestro di più generazioni. In buona compagnia del Trio del compositore e del Quartetto d’Archi della Sinfonica Orchestra di Sanremo .

Figlia d’arte, sarà al Castello Sforzesco per i settant’anni di carriera del maestro di più generazioni. In buona compagnia del Trio del compositore e del Quartetto d’Archi della Sinfonica Orchestra di Sanremo .

Figlia d’arte, sarà al Castello Sforzesco per i settant’anni di carriera del maestro di più generazioni. In buona compagnia del Trio del compositore e del Quartetto d’Archi della Sinfonica Orchestra di Sanremo .

Milano – Bollani quale? Una volta papà Stefano era l’unico titolare di uno dei cognomi più musicali d’Italia, poi è arrivata lei, Frida, e la specifica è diventata necessaria. Classe 2004, Frida è cresciuta nella musica e domenica è in scena al Cortile delle Armi del Castello Sforzesco per “Milano-Sanremo andata e ritorno”, l’omaggio ai 70 anni di carriera di Enrico Intra, novant’anni il 3 luglio, a cui partecipa assieme al Trio del pianista-compositore milanese e al Quartetto d’Archi della Sinfonica Orchestra di Sanremo. "Nel tour di questa estate suono con un altro musicista, ma a Milano sarò sola al piano" anticipa la figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni. "Giusto il tempo di qualche brano, però, visto che la serata è dedicata ad Intra. Sono curiosissima di ascoltarlo in una cornice particolare come il Castello Sforzesco. Posto sorprendente, in cui fra l’altro mi sono già esibita, ospite di Roberto Bolle. Bello dunque, nella circostanza, ritornare sui miei passi".

Cosa ha preparato per questo omaggio al Maestro?

"Intra è un jazzista e io, anche se non mi ritengo una pianista jazz, penso che andrò a pescare da quelle parti. Ma non so dire cosa. Quando ci si esibisce da soli si ha la libertà di decidere cosa suonare un attimo prima di mettere le mani sulla tastiera. Sono una, infatti, che va molto a sensazioni".

Lei viene da anni professionalmente molto impegnativi. È riuscita a trovare un po’ di equilibrio fra la vita pubblica e quella privata?

"Effettivamente nell’ultimo quinquennio ho lavorato parecchio, ma sono contentissima delle esperienze fatte. Fino a due anni portavo avanti contemporaneamente scuola e lavoro. L’aver terminato gli studi mi ha regalato un po’ più di tranquillità. Anche se, con un’agenda d’impegni come la mia, l’equilibrio si trova giorno dopo giorno".

Dov’è attualmente il centro del suo mondo?

"Un po’ qua e un po’ là. Il lavoro al momento mi tiene in Italia, ma, quando non suono, vivo a Londra con la speranza di riuscire a fare qualcosa molto presto pure all’estero".

Ce l’ha un progetto da realizzare prima o poi?

"Lo spettacolo che sto portando in tournée, ‘Semplicemente Frida’, potrebbe diventare il primo passo di un’evoluzione. Di un mio nuovo modo di affrontare la scena. Vorrei allontanandomi dalla classica formula ‘Frida Bollani Magoni piano e voce’ non perché non mi piaccia, ma perché non mi ritengo solo una pianista-cantante. Come capita in ‘Semplicemente Frida’, infatti, mi piacerebbe iniziare a confrontarmi con altri. E pure con altro, perché, va bene il piano, ma sono attratta pure dalle immense possibilità sonore offerte dalle tastiere. Insomma, considero quest’ultimo uno spettacolo in progress che vorrei continuare ad evolvere nel tempo".

Collaborazioni sognate?

"Parlando di artisti che stimo tantissimo, sono riuscita a suonare dal vivo con Oren Lavie (pure a Piano City), ma non ancora in studio. L’incontro con Jacob Collier, che finora ho solo visto in concerto, lo scorso anno a Roma, è invece ancora là da venire. Ma non demordo nella convinzione che credere nei sogni fino in fondo aiuta a far sì che si realizzino".

Sta lavorando ad un nuovo album?

"Posso solo anticipare solo che sarà un progetto molto personale, con canzoni mie, ed uscirà con tutta probabilità nel 2026".

Magari col contributo di mamma e papà.

"E chi lo sa?".