
Dal videoclip di Fidelio, "È fiorita l'aspidistra"
L’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale: se tra l’algoritmo impersonale e il sentimento quotidiano metti l’ironia e piccoli compromessi, ecco che... “È fiorita l’aspidistra”. Che non è soltanto il titolo dell’ultimo singolo di Fidelio, ma è anche la fine di un viaggio musicale, “la fine del viaggio borghese, il momento in cui la tensione si scioglie e si accetta ciò che si è diventati”. Fidelio è un progetto che fa da ponte tra l’Italia, la Lombardia, la Toscana e l’America: ci sono Andrea, data scientist con una formazione umanistica e una passione profonda per la scrittura, la musica e il cinema, e Valerio musicista e produttore anche con gli Street Clerks, resident band del late show di Alessandro Cattelan.
Fidelio è un omaggio al film “Eyes Wide Shut”, è la parola d’ordine (a sua volta ispirata all’opera di Beethoven) che il protagonista usa per accedere a un mondo segreto e destabilizzante, che spezza la routine borghese in cui è immerso. Ecco, “questo dev’essere la musica, non semplice intrattenimento, ma un invito ad attraversare una soglia, a mettere in discussione ciò che diamo per scontato, ad abbandonare la zona di comfort”.
In fondo l’intelligenza artificiale ci sta spingendo anche a questo passo: “Se usata con intelligenza, l’AI può davvero costituire un supporto importante per noi, in tutti gli ambiti. Anche nella musica può rappresentare un innesco potente, ma la differenza – come sempre – la fa la visione che ci sta dietro. La tecnologia non crea nulla da sola: è lo sguardo umano a darle senso”. Portandola, tra ironia, riferimenti condivisi e complicità del dialogo, all’equilibrio. Proprio come nel videoclip di “È fiorita l'aspidistra” – sound fresco e allegro, con un’ossatura strumentale quasi dance –, una performance in chat tra l’artista e un’intelligenza artificiale, che si scambiano battute e recitano l’intero testo della canzone seguendo i codici della comunicazione contemporanea. E se nel romanzo di Orwell (“Fiorirà l’aspidistra”) l’aspidistra è la pianta d’appartamento, resistente, borghese, quasi indistruttibile, nella canzone è il simbolo della pace con l’idea di normalità.