
Patrizia Spadin, presidente Aima
Quindici film per raccontare l’Alzheimer e le demenze attraverso il linguaggio cinematografico. Per sensibilizzare sulla malattia, capire come meglio tutelare i diritti delle persone che ne soffrono e dei familiari che se ne prendono cura e ampliare la rete di relazioni perché nessuna persona si senta sola. Con questi obiettivi nasce la prima rassegna “Corti di Memoria“, promossa e organizzata da Aima, Associazione italiana malattia di Alzheimer, "una rassegna unica, mai organizzata prima d’ora – spiega Patrizia Spadin, presidente Aima – totalmente gratuita". L’appuntamento è per venerdì 29 e sabato 30 novembre nelle due sale (Capitol e Aurora) del cinema CityLife Anteo. In programma le proiezioni di 15 pellicole – tra corto, medio e lungometraggi – tra cui “La casa di Ninetta“, prima regia di Lina Sastri, e “Remembering Gene Wilder“, alla prima europea nelle sale. "Un affettuoso tributo che celebra la sua vita e il suo genio comico – si legge nella presentazione –. Un intenso documentario che mette in luce una persona di grande umanità, i cui ultimi anni della vita sono stati segnati dall’Alzheimer".
Ma ogni opera è "commovente e preziosa. Saranno due giorni di proiezioni – evidenzia Spadin – ma anche di dibattiti e incontri dedicati a una malattia che in Italia coinvolge oltre 5 milioni di persone tra pazienti e chi si prende cura di loro. In Lombardia, i malati sono 200mila, con 600mila caregiver. Il cinema rappresenta anche un modo per avvicinare le persone a una malattia che spaventa ancora. Adesso, che ci sono speranze terapeutiche, se ne può parlare in maniera più serena rispetto al passato. Viene percepita ancora come “la malattia del vecchietto che sorride“ o, all’estremo, come dramma cupo, di famiglie che pagano un conto salatissimo in tutti i sensi. Perché tra costi sanitari e non (pensiamo a chi deve lasciare il lavoro per curare un familiare) all’anno servono circa 70mila euro". Lo sa bene, lei. "Mia madre si ammalò quando avevo 30 anni. Lei ne aveva 53. Io mi sono resa conto che non ci fosse nulla, per le famiglie. Così ho fondato Aima. Era il 1985". Per la rassegna, informazioni e prenotazioni su www.cortidimemoria.it. Marianna Vazzana