
Marina Rei
Milano, 21 aprile 2020 - Un pezzo scritto con l’anima. Con quel senso di spigolosa presenza-assenza che carezza le corde più intime di Marina Rei. “Comunque tu” è dedicato a suo padre Enzo Restuccia, batterista di Morricone (e di uno stuolo di soliti noti che va da Battisti a Baglioni, dalla Vanoni a Branduardi) ma in fondo parla di lei. Delle sue fragilità,del vissuto che la Signora del ritmo mette in un brano concepito come una dichiarazione d’amore filiale fatta col peso sul cuore della distanza che il tempo e le esperienze della vita finiscono col frapporre pure tra gli affetti più cari. "Sto ancora riparando i danni, ti sto cercando in altri uomini...", canta.
Marina, il nuovo album “Per essere felici” sarebbe dovuto uscire il 17 aprile. E invece... "Non avrebbe avuto senso. La gente è affaticata, stanca. E poi io sono una da concerto, non posso pensare di pubblicare un disco senza poi salire sul palco a presentarlo".
Così si è limitata a mandare in radio “Comunque tu”. "In cui parlo sì di mio padre, ma soprattutto della contrapposizione tra l’affetto e l’ammirazione che si nutre da piccoli per i genitori e il distacco a cui porta inevitabilmente l’età adulta. Quindi un argomento che, in un modo o nell’altro, è di tutti. Ovviamente facendo la batterista proprio come lui ho subìto, e subisco, l’influenza di mio padre. Vivere accanto ad una figura “importante” e voler fare il suo mestiere da un lato è stato come un abbraccio, dall’altra una morsa capace di stritolarti".
Un destino segnato, il suo? "No, per me la musica ha sempre avuto una funzione liberatoria. Mio nonno insegnava al conservatorio, mia nonna faceva la pianista, mia madre la violinista e papà il batterista, diciamo quindi che sono cresciuta con dei riferimenti alti".
Cosa ha detto suo padre? "Ultimamente non è molto espansivo e non so ancora se l’ha ascoltata. Però apprezza quel che faccio e ogni volta che lo sento mi fa complimenti per qualcosa visto su YouTube".
A gennaio era uscito il video del “Per essere felici”. "Abbiamo girato il video a casa di amici nella campagna reatina. Volevo trasmettere un senso di serenità con quel filo di malinconia che gli regala l’inverno".
Come passa la quarantena? "Mentre tutti stanno in diretta su Instagram, io mi dedico alla scrittura. Ho un amico autore, Lorenzo Dell’Aquila, con cui ho iniziato a pubblicare sulla mia pagina Facebook i diari di Anna e Michele, due personaggi che non si conoscono, ma ciascuno racconta la sua quarantena. Al momento abbiamo messo in rete cinque (doppi) capitoli che non so ancora se alla fine riuniremo in un libro".
Cosa c’è per lei in fondo al tunnel? "Cinque chilometri di nuotata...".