MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

"Conta solo la musica, sento la responsabilità"

L’Orchestra Sinfonica di Milano festeggia il ritorno di Xian Zhang all’Auditorium, Largo Mahler. Questa sera alle 20 e domenica...

Xian Zhang sale sul podio dell’Orchestra Sinfonica stasera alle 20 e domenica alle 16

Xian Zhang sale sul podio dell’Orchestra Sinfonica stasera alle 20 e domenica alle 16

L’Orchestra Sinfonica di Milano festeggia il ritorno di Xian Zhang all’Auditorium, Largo Mahler. Questa sera alle 20 e domenica alle 16 la direttrice sarà sul podio dell’ensemble milanese di cui è stata direttrice musicale; la sua nomina nel 2009 fu la prima in assoluto per una donna a quella carica, fondamentale nel mondo delle istituzioni musicali internazionali. In programma “Die Weihe des Hauses” (La consacrazione della casa) di Beethoven, composta nel 1822; “Le baiser de la fée” di Stravinskij, uno dei lavori più neoclassici degli anni ’20 dello scorso secolo e tributo alla tradizione del balletto tardoromantico. Cuore del programma è la “Sinfonia n. 2 in Do minore - Piccola Russia” di Čajkovskij, considerato il secondo capitolo del viaggio sinfonico di Čajkovskij, composto nel 1872 e revisionato nel 1879, deve il sottotitolo all’utilizzo di diversi canti popolari russi. Xian Zhang è stata sette anni fino al 2016 Direttrice Musicale della Sinfonica, di cui oggi è direttrice emerita. Vincitrice di Grammy ed Emmy Award, la stagione 2024/25 vede Zhang tornare al Metropolitan Opera di New York per dirigere l’acclamata produzione di David McVicar della “Tosca” di Puccini. Dalla stagione 2025/26 sarà direttrice musicale della Seattle Symphony. "Quando prendo in mano la bacchetta", racconta Zhang, "avverto il peso di questo mestiere che rispetto immensamente. Nient’altro ha importanza, solo la musica". Una dedizione assoluta e tenace. Zhang nasce nella remota Dondong, lungo i confini coreani, è figlia di una pianista e di un liutaio che durante l’epoca della “rivoluzione culturale” furono costretti a lavorare nei campi; nonostante le peregrinazioni riuscirono a dare alla figlia la cultura che li aveva formati e che il regime aveva bandito. Il padre le costruisce un minuscolo pianoforte su cui la bimba inizia a studiare dall’età di tre anni, a 16 lascia lo studio del pianoforte. "I miei insegnanti mi avevano fatto notare che le mie mani erano troppo piccole, sono passata allo studio della direzione d’orchestra". "C’è un filo rosso che lega Stravinskij a Čajkovskij. Da quest’ultimo il piccolo Igor, all’età di 10 anni, ha avuto la consapevolezza della propria vocazione". G.L.