LORENZO
Cultura e Spettacoli

Come ieri ma oggi

A Milano, tra modernità e tradizione, il negozio Eredi Zucca riporta alla luce antiche pratiche barberie con un tocco di eleganza storica.

Come ieri ma oggi

A Milano, tra modernità e tradizione, il negozio Eredi Zucca riporta alla luce antiche pratiche barberie con un tocco di eleganza storica.

Bises

Più osservo le curiosità milanesi, le ultime in fatto di costume, moda ed eventi sociali, più mi accorgo che la nostra è una città che sì guarda al futuro, alla tecnologia e alle innovazioni ma in fondo il ritorno al passato è un fil rouge che accomuna ogni scelta. Un po’ come successe con la Torre Velasca: simbolo di una svolta architettonica progettata dallo studio BBPR nel 1955, certamente modernissima per i tempi ma non altro che l’evoluzione di quelle torri medievali che costellavano la Lombardia e Milano fin dagli esordi sforzeschi. Si assaporano le origini e sotto i nuovi grattacieli si scava per rintracciare qualcosa che sembrava ormai perduto sotto la polvere delle decadi.

Lo ha fatto anche un imprenditore innamoratosi delle vicissitudini della famiglia Zucca che sotto la guida di Carlo Antonio nel 1652 aprì la sua prima barberia nel cuore delle strette strade lastricate diventando in breve tempo un luogo di riferimento, all’epoca un barbiere non curava solo l’aspetto estetico di barba e capelli ma praticava piccoli interventi chirurgici. Dopo una minuziosa ricerca storiografica sui capostipiti delle varie generazioni della famiglia all’Archivio Trivulzio nasce un anno fa il negozio Eredi Zucca in via Bigli 6 che ripercorre i loro passi e ne elabora il gusto. Si rimane a bocca aperta nel varcare la soglia di un ambiente così sofisticato e fedele all’architettura e alla decorazione in voga a Milano tra Settecento e Ottocento. Boiserie di legno laccato, ottone luccicante, pavimenti antichi recuperati da una chiesa, colonnine, lesene, capitelli e tappezzerie di velluto verde. Qui si può regolare la barba, tagliare i capelli o lasciarsi andare a un trattamento viso come facevano i nostri avi, musica classica di sottofondo inclusa. Solo che loro non avevano l’impianto stereo e non prenotavano al telefono!