ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Chemical Brothers, effetti speciali al Market Sound: "I dj set italiani ci ispirano"

Venerdì 22 il concerto del duo inglese dalla coreografia che fa sognare fra raggi laser e musica elettronica al Market Sound

Ed Simmons e Tom Rowlands

Milano, 22 luglio 2016 - Hey boys, hey girls… i fratelli elettronici sono tornati assieme. Finita la latitanza dai palcoscenici per dedicarsi agli studi accademici, Ed Simmons ha ripreso infatti aEd Simmons e Tom Rowlands fare ditta con il sodale Tom Rowlands pure dal vivo, restituendo ai fans i Chemical Brothers originali con i loro video vertiginosi e quell’ esplosivo mix di Eurodance, beat tribal, post punk, ed EDM che trasuda pure dai solchi dell’ultimo album “Born in the echoes”, uscito l’estate scorsa. Appuntamento stasera al Market Sound, con una notte elettrica che vede in apertura i dj set di Paolo Bolognesi e del duo britannico Sigma. A seguire la performance dei “Chems” e in chiusura l’after show dello sloveno Gramatik.

“I dj set italiani ci hanno spesso ispirato nella produzione dei nostri dischi e proprio per questo abbiamo spesso suonato in anteprima proprio qui le nostre novità; è accaduto pure, ad esempio, con quella Escape velocity poi finita nell’album Further. Vedendo la gente che impazziva pensammo di aver fatto centro” spiega il duo di Manchester, che nel suo scioccante tourbillon di immagini psichedeliche, laser e luci stroboscopiche si avvale come sempre della collaborazione del regista e visual artist Adam Smith. “La musica serve ad unire, a far uscire la gente di casa, scatenare i sentimenti, ragioni che ci spingono a pensare i nostri show come a delle grandi feste, infiammate da un suono inclusivo e contagioso”.

Come era già accaduto ai tempi di “Push the button” o “We are the night”, l’ultima fatica dei “fratelli” “Born in the echoes” è un disco che abbonda in canzoni e incontri altisonanti (St. Vincent, Beck, la gallese Cate LeBon), anche se non è sempre facile in un mondo ad alto turnover come quello della dance rimanere in sella per più di vent’anni come accaduto ai due pionieri del big beat, riusciti con singolo “Go” e la collaborazione (non accreditata) del rapper americano Q-Tip a riagganciare il favore delle radio dopo anni tiepide accoglienze.

Un trend positivo sottolineato pure dalla nomination di “Born in the echoes” al Grammy come miglior album elettronico/dance. Rowlands, 45, e Simons, 46, si sono incontrati nel 1989, frequentando i corsi di storia medievale l’Università di Manchester. “Per 20 anni abbiamo dovuto coordinare gli impegni, il lavoro e i rispettivi piani vacanze. Come un matrimonio più duraturo della media. Non è una cosa negativa, anzi è una gran cosa, ma tra un disco e l’altro, tra un tour e l’altro, questo sodalizio ha spesso bisogno di distanza e di assenza per rigenerarsi”.