
Il chitarrista e compositore messicano naturalizzato statunitense Carlos Santana 77 anni non si esibisce in Europa dal 2018
Love, devotion and surrender. Per Carlos Santana il senso della vita sta ancora in quel bisogno "d’amore, devozione e resa" alimentato dalla musica di John Coltrane e dagl’insegnamenti del maestro spirituale Sri Chinmoy che porta stasera sul palco di Piazza Sordello a Mantova. Un grande ritorno all’insegna del sold-out e di un passato che non passa nel segno di sue pietre filosofali come “Samba pa ti”, “Toussaint l’ouverture”, “Black magic woman” o la sempiterna “Oye como va” di Tito Puente. Nove dei dieci Grammy Awards incassati finora dal chitarrista chicano, all’anagrafe Carlos Humberto Santana Barragán, 77 anni, sono arrivati in una notte magica benedetta dal dio delle classifiche grazie a “Supernatural”, album del ’99 molto presente pure il repertorio di questo Oneness Tour con pezzi da novanta quali “(Da le) Yaleo”, “Corazón espinado”, “Maria Maria”, “Put your lights on” e “Smooth”.
Santana non veniva in Europa dal 2018 e quindi da prima dell’intervento al cuore di quattro anni fa. Poco promettente, almeno nel titolo, l’ultimo singolo “Me retiro” pubblicato a maggio assieme ai connazionali Grupo Frontera fondendo musica norteño e rock, che però non trova posto in scaletta. In primavera era arrivata pure l’antologia “Sentient” impreziosita da collaborazioni del passato con Michael Jackson, Smokey Robinson, Miles Davis e pure con la moglie-batterista Cindy Blackman Santana. Musica per le orecchie, i cuori, ma anche per l’anima come sottolinea la stessa icona baffuta di Autlán de Navarro trapiantata a Las Vegas. "Quando la gente mi chiede ‘che musica suoni?’ rispondo: ‘Suono la vita’".
An.Spi.