Milano, 5 ottobre 2023 – Fosse pure simpatico, sarebbe praticamente perfetto. Come Mary Poppins. Ma ai giganti della scena si perdona tutto e che Ramin Karimloo, interprete del Fantasma dell’Opera agli Arcimboldi dall’11 al 22 ottobre, appartenga all’eletta schiera è fuori di dubbio.
Iraniano migrato in Italia e poi in Canada al tempo della presa di potere degli ayatollah, Karimloo ha interpretato il Fantasma a Londra, in Corea e in occasione del 25° anniversario dello spettacolo alla Royal Albert Hall di Londra. Grazie a canzoni come “Masquerade”, “Angel of music”, “All I ask of you” e “The music of the night” il capolavoro teatrale di Andrew Lloyd Webber nella versione (in inglese) diretta per l’occasione da Federico Bellone gioca pure sulle presenze del soprano italoamericano Amelia Milo nei panni della protagonista femminile Christine Daaé, di Vinny Coyle in quelli di Raul e poi Earl Carpenter (Monsieur André), Ian Mowat (Monsieur Firmin), Anna Corvino (Carlotta Giudicelli), Gianluca Pasolini (Ubaldo Piangi).
Ramin, ha vestito i panni del Fantasma 16 anni fa: come è cambiato il suo rapporto con Erick in tutto questo tempo?
“L’ho fatto una volta a Londra nel 2008/9. Questo è tutto. Da allora ho interpretato molti personaggi diversi, quindi sarà bello tornare di nuovo nel ruolo. Il modo in cui vedo il Fantasma non è cambiato, né il modo in cui il ruolo mi parla. Ma ora sono maturato e penso che le cose saranno innatamente cambiate. C’è un’energia diversa, ma ha anche a che fare con questa produzione più intima in cui la storia e le relazioni sono più in primo piano”.
Onestamente, ama di più Jean Valjean di Les Misérables o Phantom Erick?
“È difficile. Penso di dover scegliere il Che di “Evita“”.
Due cose da fare assolutamente a Milano in questi giorni del vostro soggiorno.
“Non sono sicuro. Penso che tu debba dirmelo dato che sono il visitatore. Dormire di sicuro visto che sarò impegnato con lo spettacolo”.
Cosa ricorda quando è arrivato in Italia da Teheran con la sua famiglia?
“Quello che ricordo sono ricordi familiari privati, ma ho un’affinità con la cultura italiana. I miei primissimi ricordi, anche per quanto riguarda i cibi solidi, sono italiani. È uno dei motivi principali per cui ho deciso di tornare al Phantom dopo tutti questi anni”.
Il gruppo musicale degli Sheytoons è ancora attivo?
“La band, no. Ma l’amicizia con Hadley Fraser (altra celebrità del West End, ndr ) rimane. Siamo ancora molto legati e adoriamo collaborare quando le rispettive agende lo consentono. Non vediamo l’ora di esibirci di nuovo assieme a Trieste il 25 ottobre”.