
Anna Tatangelo, 38 anni, ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo
Un ritorno di fuoco e di passione quello di Anna Tatangelo, nuovamente in radio con un singolo dal titolo evocativo quale “Inferno”, che racconta lei stessa sulla poltrona di “Soundcheck”, il format musicale presente pure sui social e sul sito web del nostro giornale.
Brano sudato, ma caliente pure il video.
"C’è una piccola me che cammina su dune del deserto che in realtà sono il mio corpo. Un’idea che evoca, in fondo, il viaggio introspettivo compiuto negli ultimi anni".
Anni non sempre facili.
"Segnati da quelle esperienze della vita che ti cambiano e ti formano. Ho perso mia madre tre anni fa dopo una lunga malattia, quindi, il viaggio in me stessa di cui parlo è iniziato da una perdita. Due o tre mesi dopo la sua scomparsa, però, mi sono chiusa in studio per dedicarmi completamente alla musica. ‘Inferno’ è l’inizio di un racconto diverso, che nasce dalla voglia di voltare pagina e di sentirmi un po’ più leggera".
Questa transazione della Benjamin Button dell’Anna con un animo appesantito dalle aspettative che col tempo diventa via via più lieve a che punto è arrivata?
"Prosegue. Noi donne abbiamo, infatti, la gran capacità di elaborare quel che ci accade per migliorarci e capire qual è il nostro posto nel mondo".
Con le collaborazioni di “Ragazza di periferia 2.0” e di “Guapo” lei è stata la prima a sdoganare al pop sia Achille Lauro che Geolier.
"Sono felice di aver visto in entrambi un talento enorme che poi, boom, è esploso. Contentissima, quindi, del percorso che hanno fatto e continuano a fare".
Otto Festival di Sanremo. Li rifarebbe tutti?
"Assolutamente sì. Anzi, no. Il secondo non tanto. Perché, dopo la vittoria tra le Nuove Proposte appena quindicenne con ‘Doppiamente fragili’, debuttai tra i big con un pezzo che non amavo particolarmente. Gli altri Festival, però, li rifarei tutti".
Una collaborazione sognata?
"Quella con Giorgia. Artista incredibile che ho sempre stimato moltissimo. Ricordo che quando nel 2001 la vidi interpretare all’Ariston ‘Di sole e d’azzurro’ chiesi a mia madre: chissà se lì un giorno riuscirò a cantarci pure io? E lei mi rispose di crederci sempre perché prima o poi sarebbe arrivato pure il mio momento. Previsione azzeccata, visto che l’anno successivo avrei debuttato a Sanremo".
In autunno arriva “Tatangels”. Doppio show atteso alla Casa di Musica di Napoli l’11 novembre e ai Magazzini Generali di Milano il 25.
"Due eventi in cui intendo far entrare vent’anni abbondanti di carriera assieme a tutti i miei brani più fortunati riarrangiati con un sound aggiornato a tempi d’oggi. Una grande festa con ospiti e amici per la quale ho pensato di allargare pure la presenza del corpo di ballo rispetto a quello che m’accompagna normalmente in tour".
Ce l’ha un’aspirazione?
"Continuare a fare ciò che amo alzando l’asticella ad ogni nuova occasione. Sarebbe bello, ad esempio, condurre un programma televisivo tutto mio in cui mettere quel che ho imparato nel tempo al fianco di Pippo Baudo nella co-conduzione di ‘Sanremo Top’ o di Carlo Conti davanti alle telecamere de ‘I migliori anni’. O ancora negli studi di Canale 5 dai tempi della pandemia in poi. D’altronde sono cresciuta guardando Mina alla tv che cantava, ballava e intratteneva dando sfoggio di una versatilità che oggi in Italia manca un po’".