Zona gialla e aperture serali dei ristoranti: deciderà il governo

Il Cts si è espresso favorevolmente sulla possibilità ma l'ultima decisione spetta al governo. I ristoratori sperano e si preparano

Lombardia in zona rossa

Lombardia in zona rossa

Si apre uno spiraglio per tutti i ristoratori che, a causa delle regioni in zona gialla (o peggio arancione) stanno tenendo aperti i loro locali solo in orari limitati. Le nuove regole del Comitato tecnico scientifico infatti, parlano di possibilità di apertura serale dei ristoranti in zona gialla e a pranzo in quella arancione. Purtroppo però, al momento non si tratta di un via libera dato dagli esperti del comitato che si sono apprestati a precisare che il 26 gennaio scorso, nel verbale di un'altra riunione del Cts erano state inserite alcune "considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso". 

SOLO IL GOVERNO POTRÀ DECIDERE

Tutta l'intera questione, a questo punto, è in mano al governo che è l'unico organo che potrebbe decidere ufficialmente di prorogare gli orari di apertura dei ristoranti. Il Cts, d'altronde, si è espresso sul tema proprio in seguito alle richieste arrivate, tramite il Mise, anche da parte dalle associazioni di categoria di Confcommercio e Confesercenti. "Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio", è quanto ha risposto il Comitato tecnico scientifico alla richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico sulla "riapertura di pubblici esercizi". "Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio", sottolineano gli esperti, "si rimanda alle valutazioni del decisore politico". In ogni caso, sempre relativamente ai rischi, "andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo" tra ristoranti e bar.

LE POSIZIONI POLITICHE

I capigruppo di Fratelli d'Italia al Senato e alla Camera dei deputati, Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida e il deputato Riccardo Zucconi, capogruppo di FdI in Commissione – Attività produttive, hanno fatto sapere che Fratelli d'Italia presenterà un ordine del giorno e un emendamento al decreto approvato lo scorso 14 gennaio e all'esame del Senato per chiedere, nelle zone gialle la riapertura serale dei ristoranti fino alle ore 22, e nelle zone arancioni durante le ore diurne di riaprire a coloro che hanno spazi con tavoli. Il tutto nel pieno rigoroso rispetto e applicazione delle misure di sicurezza. "Fratelli d'Italia – spiegano – è  stata sempre vicina alle categorie ed ai ristoratori, e in questi mesi attraverso una serie di iniziative ha raccolto le loro legittime richieste. Dopo un anno di chiusure imposte dall'epidemia e di mancate promesse di ristori da parte del governo, riteniamo che sia necessario lanciare un messaggio a tutto il settore della ristorazione che è possibile tornare a lavorare in sicurezza. E questo anche alla luce dei nuovi criteri di valutazione del Cts. Ci auguriamo che il nuovo governo accolga la nostra proposta, mettendo da parte l'arroganza che finora aveva contraddistinto il Conte bis".

"Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto": ha scritto su Facebook il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti. "Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti. Auspichiamo quindi che arrivi subito il via libera anche da parte del Governo perché permettere alle nostre attività di lavorare in sicurezza deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il Paese".

La questione, insomma, non è affatto risolta e neanche così chiara a dire il vero. Ma i ristoratori sperano che le riaperture serali possano presto arrivare; per loro significherebbe riprendere a lavorare in maniera quasi normale e per molti potrebbe voler dire riuscire a salvarsi da una situazione che ha già causato la chiusura di tantissimi ristoranti in tutta Italia.