Covid, l'Italia si tinge di arancione. l'Iss: "Restare a casa il più possibile"

L'indice Rt in crescita e l'esplosione delle varianti fanno paura. Il presidente Brusaferro: "Siamo in una fase delicata"

Bar pieni a Milano

Bar pieni a Milano

Milano, 20 febbraio 2021 - "Sono ormai poche le regioni a rischio basso, l'incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l'Rt medio sfiora 1. Tutto ciò ci mostra come lo scenario apparentemente stabile scivoli in realtà verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. "In questa fase epidemica, con le varianti che circolano e i segnali di ricrescita dei casi, servono grande prudenza, un rafforzamento e l'intensificazione delle misure, anche con provvedimenti restrittivi mirati come stanno già facendo alcune regioni". Nell'ultimo monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute emerge un dato particolarmente preoccupante: l'indice di trasmissibilità Rt, nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, è salito a 0,99 a livello nazionale (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto ai sette giorni precedenti. Così l'Istituto superiore di Sanità invita la popolazione "a evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del nucleo abitativo e di rimanere a casa il più possibile". Ad aumentare è stata anche l'incidenza dei casi, pari a 135,46 per 100.000 abitanti contro 133,13 per 100.000 abitanti del periodo 1-7 febbraio. Uno scenario "ben lontano dai livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti".

Incubo varianti

Per quanto riguarda l'esplosione delle varianti, Brusaferro ha spiegato che "la variante inglese circola ampiamente ed è destinata a diventare quella dominante in tutta Europa, ma si registrano anche focolai di variante brasiliana in centro Italia e casi di variante sudafricana, in gran parte piccoli cluster di importazione. In questi giorni abbiamo fatto una valutazione dell'indice di contagio della variante inglese. Sappiamo dai colleghi del Regno Unito che nel loro contesto la trasmissibilità è stimata attorno al 50% in più rispetto al ceppo originale. Per avere una stima italiana, è stata effettuata una breve analisi ma statisticamente significativa: è emerso che la variante inglese si trasmette il 39% in più. Non voglio usare la parola allarmismo, direi che noi dobbiamo essere consapevoli di una fase storica delicata dove abbiamo strumenti importanti come le vaccinazioni che stanno crescendo e ci danno segnali molto positivi". E proprio sui vaccini, bisogna sottolineare che "l'incidenza dei casi tra gli over 80 sta diminuendo. Questo ci mostra l'importanza di aderire alla campagna vaccinale". In lieve calo, quindi, i contagi tra gli anziani, mentre "nelle fasce di età più giovani - ha concluso il presidente Brusaferro - si osserva una leggera crescita dei casi, anche se sempre all'interno di un numero contenuto. Non è chiaro quale sia l'origine, ma è un'indicazione presente anche in altri Paesi e va approfondita".

L'Italia a colori

Ieri è stata anche la giornata del cambio di colore delle regioni. Dopo giorni di incertezze e timori, Lombardia (con quattro Comuni in lockdown) e Lazio sono rimaste "gialle". Retrocesse in arancione Campania, Emilia Romagna e Molise. Il quadro completo non prevede nessuna fascia rossa, ma Umbria e Provincia di Bolzano hanno già predisposto zone rosse a livello regionale. Per quanto riguarda la Lombardia, la conferma della zona gialla è stata accolta positivamente dal governatore Attilio Fontana, che tuttavia ha invitato i cittadini a mantenere sempre la massima prudenza: "Siamo intervenuti con limitazioni localizzate per contenere meglio, tracciare e isolare i piccoli focolai. Azioni mirate a mantenere la Lombardia il più possibile libera da restrizioni. Serve massima attenzione da parte di tutti. Serve che arrivino i vaccini". E' invece sfumato all'ultimo il sogno della Valle d'Aosta di diventare la prima regione "bianca" d'Italia: una promozione avrebbe consentito una serie di riaperture, dai ristoranti in servizio anche a cena fino allo sci amatoriale.