Covid, vaccinato il 60% degli over 80 lombardi

Uno su 5 ha avuto il richiamo: la campagna continua, anche per i 68mila che non hanno aderito

Vaccinazioni anticovid

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A tre mesi e tre giorni dall’arrivo delle prime dosi simboliche di Pfizer all’ospedale Niguarda, il 60% degli ultraottantenni lombardi che hanno chiesto di essere vaccinati dal coronavirus avevano ricevuto la prima, e il 25% (uno su quattro) anche la seconda dose di vaccino, rendiconta il report della Regione aggiornato alle 9 di ieri mattina. Con 394.379 prime dosi somministrate a over 80, il girone d’andata della campagna ha scavalcato anche la metà (54%) della popolazione "target" di 725.923 anziani censiti a dicembre in Lombardia, mentre i richiami (164.066) ne hanno protetto complessivamente il 23%. I primi , come previsto dal piano nazionale, sono stati gli ultraottantenni ricoverati in Rsa, vaccinati subito insieme agli operatori della sanità pubblica: tra i 58.030 ospiti complessivi delle oltre 700 residenze lombarde, i 49.577 nati prima del 1942 hanno tutti aderito alla vaccinazione e tutti ricevuto la prima dose; l’80% (39.851) a ieri mattina aveva fatto anche il richiamo. Le altre 344.802 prime dosi hanno raggiunto il 51% dei 676.346 ultraottantenni censiti fuori dalle strutture; ma considerando solo i 608.399 che a ieri mattina avevano aderito alla campagna si sale al 57%, e uno su cinque ha completato il ciclo vaccinale con i richiami (124.215). La campagna per i più anziani, che s’incammina al rush finale per chiudere entro l’11 aprile il primo giro nei centri vaccinali, continuerà per i circa 50mila ultraottantenni che i medici di base hanno segnalato come "non autonomi", candidandoli all’iniezione a domicilio che è una procedura più lenta e complessa. E continuerà anche per recuperare quei 67.947 over che a ieri mattina il vaccino non l’avevano ancora chiesto, o non ci erano riusciti.

La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Letizia Moratti ieri, rispondendo ai consiglieri delle opposizioni che al Pirellone hanno esposto cartelli offrendosi come "volontari" per convocare gli anziani ancora in attesa di un appuntamento, ha confermato che sono stati inviati tra domenica e lunedì sera gli sms con le prenotazioni nei centri vaccinali agli ultimi 115mila “over” che ancora non le avevano. Non significa che chi ieri non li aveva ricevuti sia stato dimenticato: per altri cinquantamila anziani che all’adesione hanno lasciato un numero fisso le convocazioni avvengono con una telefonata, e ce ne sono altri 25mila che il portale di Aria, a loro insaputa, aveva assegnato a centri vaccinali a più di trenta chilometri da casa, e devono ricevere dalle Ats (via chiamata o sms) un appuntamento più vicino a casa; gli appartenenti a entrambe le categorie, ha ribadito Moratti, saranno contattati "entro domani", cioè oggi.

L’assessore ha anche replicato alle critiche del sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "La Regione non ha lasciato indietro nessuno, anzi ha privilegiato con attenzione gli anziani: ha somministrato la prima dose a più del 60% degli ultraottantenni che hanno aderito alla campagna e ha da tempo messo in sicurezza le Rsa e le strutture ospedaliere". Moratti sottolinea che mentre "quasi metà" degli italiani morti di Covid durante la prima ondata pandemica erano lombardi, nella seconda la percentuale è scesa "al 25%" e in questa terza sinora all’11% (in Lombardia vive oltre il 16% della popolazione italiana): "Numeri sempre severi e drammatici, ma il netto calo è il risultato di un’azione mirata a mettere in sicurezza soprattutto gli anziani. Paesi del Nord Europa come Olanda, Belgio e Svezia, paragonabili per popolazione alla Lombardia, hanno un numero di dosi somministrate ogni 100mila abitanti analoghi o addirittura inferiori". L’assessore rivendica anche la strategia del “bazooka” vaccinale sulle zone colpite per prime dai focolai di varianti, che "a Viggiù, Mede, Castrezzato, Bollate e nei 23 comuni del Basso Sebino tra Bergamo e Brescia" ha "permesso di abbattere fino a trenta volte il contagio, ponendosi come modello di studio nel mondo".

Un assist è arrivato anche dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: "Se andiamo a vedere i numeri della Lombardia (1.570.098 dosi di vaccino somministrate a ieri sera secondo il contatore nazionale, l’86,8% di quelle ricevute) sono ragguardevoli, è la regione che ha vaccinato di più, la sua performance condiziona la campagna nazionale. Ha un tema legato all’informatizzazione (gli svarioni del portale di Aria, ndr) , la Regione sta modificando l’infrastruttura di prenotazione e domani andremo alla presentazione", ha detto Curcio, anticipando che oggi, in occasione della sua visita a tre siti vaccinali lombardi col commissario Figliuolo, saranno probabilmente forniti dettagli sul passaggio al sistema Poste italiane per la campagna di massa.