
Anziani al pc
Milano - Non sono nativi digitali, ma sono over 65 all’“avanguardia“: hanno una dieta mediatica ricca e, durante la pandemia, hanno sfruttato sempre più la tecnologia per pagare le bollette o fare la spesa online. Nonostante abbiano preso sempre più dimestichezza rispetto alla media degli anziani d’Italia, gli agguati sono dietro l’angolo: uno su cinque ha inavvertitamente attivato un servizio che ha prosciugato il credito. A scattare la fotografia delle competenze finanziarie e digitali dei “senior“ - e di come siano cambiate durante il primo lockdown - è il dipartimento di Scienze economico-aziendali e Diritto per l’economia dell’università di Milano-Bicocca. Sotto la lente 330 persone, con più di 65 anni, residenti nel Nord Italia e prevalentemente in Lombardia, ingaggiati tramite community di anziani, università della terza età e attraverso la influencer over 90 Licia Fertz, che conta 117mila seguaci e che venerdì parteciperà al seminario della Bicocca dedicato alla ricerca (diretta streaming su YouTube alle 11) . "Il 58% degli anziani nel nostro campione ha un computer se non addirittura due (21%), l’80% ha un cellulare con accesso a internet e non è scontato tra gli anziani", precisa Emanuela Rinaldi, ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi. Il tablet è meno diffuso (40%).
Focus della ricerca, capire come l’isolamento causato dalla pandemia abbia influito sulle abitudini tecnologiche in questa fascia d’età. "Hanno incrementato l’utilizzo del conto corrente online (37,8%), hanno usato di più la tecnologia per sbrigare alcune pratiche della pubblica amministrazione o per pagare multe, tassi e bolle (20,1%) – sottolinea la ricercatrice –. E il cambiamento si vede anche nell’acquisto di generi alimentari e non: il 25% ha dichiarato di fare la spesa online qualche volta, il 14% spesso. Non solo al supermercato, ma anche per articoli di profumeria, abbigliamento, mascherine: un comportamento che probabilmente rimarrà anche dopo la pandemia". Di contro, nonostante sia un campione spesso con una solida formazione alle spalle, non sono mancati episodi di truffa e frodi già noti alla cronaca: "Circa il 34% ha dichiarato di aver ricevuto email che chiedevano di rivelare le proprie credenziali – dice Rinaldi – il 18% ha acquistato o attivato involontariamente servizi su siti internet o al telefono che poi si sono rivelati delle truffe, scaricando per esempio oroscopi o suonerie". E il 12% ha rivelato che la sua carta di credito è stata utilizzata da terzi in modo illecito.
«I senior sono all’avanguardia ma dichiarano di essere più “imbranati” quando ricevono alcuni tipi di messaggi che non capiscono – spiega la ricercatrice –. Ci sono timori e diffidenze sui banner che compaiono all’improvviso. Hanno ben chiaro che i loro dati vengono captati, si pongono il problema della privacy e a volte sono in difficoltà, soprattutto se i caratteri sono molto piccoli". Osservazioni che possono essere utili anche a chi gestisce servizi "e che potrebbe dimostrare maggiori sensibilità nei confronti di questa utenza, evitando barriere, visto che c’è una potenzialità inespressa che dovrebbe essere valorizzata", evidenzia la responsabile scientifica della ricerca, ricordando che le lamentele maggiori hanno riguardato i siti delle banche - che "continuano a cambiare" - e quello dell’Inps "ancora troppo complesso". Quanto alle prospettive, il 21% vorrebbe usare meglio le app per le fotografie, per esempio, per archiviare e condividere i ricordi. L’offerta culturale digitale attira invece molto meno, preferiscono la fruizione multisensoriale o la tivù. In cantiere, alla Bicocca, ci sono servizi ad hoc per migliorare le competenze tecnologiche degli over 65: "Come dipartimento di scienze economiche e aziendali vorremmo coinvolgere gli studenti universitari in qualità di tutor – anticipa Emanuela Rinaldi – erogando delle certificazioni che riconoscano ai giovani competenze anche pedagogiche che possono maturare nel volontariato con gli anziani e, al contempo, certificazioni agli anziani che partecipano ai corsi. Altro obiettivo: cercare di avvicinarli al tema della pubblica amministrazione. Sarebbe più agevole per tutti".