Trenord, treno parte in anticipo e lascia i viaggiatori a Milano Centrale all'una di notte

Nessuna assistenza, né rimborsi: l'ennesimo disservizio è avvenuto giovedì con l'ultimo treno in partenza per Pavia

Un regionale Trenord a Milano Centrale

Un regionale Trenord a Milano Centrale

Ennesima disavventura per i viaggiatori Trenord. Sei persone, tra cui quattro ragazze, sono rimasti a piedi giovedì all'una di notte a Milano Centrale, dopo che l'ultimo treno in partenza per Pavia (in ritardo di 15 minuti) è partito in anticipo senza che il capotreno avesse controllato l'incarrozzamento dei passeggeri.

Il treno (RE2349) in ritardo doveva partire alle 00.40, ma ha iniziato la corsa alle 00.32 senza aprire tutte le porte dei vagoni. Nonostante i tentativi per salire, i viaggiatori sono stati lasciati sul binario. Il capotreno non è sceso dalla vettura, né ha controllato la presenza di persone sul binario alla partenza, altrimenti le avrebbe viste tentare di aprire le porte. 

Il regolamento prevedere che capotreno deve "scendere sul binario, controllare l'incarrozzamento, poi quando il segnale è aperto ed è orario di partenza il macchinista si affaccia, gli chiede il pronti, il capo chiude le porte controllando che effettivamente si siano chiuse". 

Nessuna assistenza è stata fornita ai viaggiatori, né dal personale di Trenord totalmente assente, né da quello di Trenitalia, i cui addetti non sono stati in grado di fornire un contatto di Trenord. Alla fine, i viaggiatori sono dovuti tornare a Pavia in taxi (che non sono stati rimborsati).

Appena pochi giorni fa, in risposta ad un comunicato di Trenord in cui si dichiarava che l'81% dei viaggiatori era soddisfatto del servizio, i 23 comitati pendolari della Lombardia sono insorti elencando brevemente alcune delle difficoltà quotidiane vissute dai viaggiatori delle linee regionali. 

"Ritardi e soppressioni: cavi elettrici che cadono, passeggeri abbandonati a sé stessi, passaggi a livello guasti, binari e rotaie che si usurano, centinaia di corse del passante ferroviario di Milano cancellate con rimpalli di responsabilità reciproci, scioperi del personale di Trenord che, anziché causare un danno al datore di lavoro, lo causano ai viaggiatori".

Per queste e altre ragioni, più di 30mila persone hanno firmato la petizione "i pendolari meritano un servizio ferroviario serio". Un servizio che, per lo meno, non lascia i viaggiatori a piedi all'una di notte, senza assistenza né rimborsi.