Genova - Diverbio su un treno tra una donna con un figlio autistico e due ciclisti che occupavano l'ingresso di un vagone rendendo difficoltosa la salita dei passeggeri. È accaduto lo scorso fine settimana su un treno regionale fermo alla stazione di Genova Vesima, secondo quanto riferito dalla donna L'intervento della capotreno, ha riferito Trenitalia, ha risolto la situazione.
I ciclisti sono stati fatti scendere con l'indicazione dell'arrivo di un convoglio con maggiori spazi a disposizione, ma la mamma del bambino disabile di 5 anni è rimasta scossa e amareggiata dal loro comportamento, fino al punto di mostrare loro i documenti che attestavano la disabilità del figlio. La donna ha riferito che i ciclisti le hanno detto di non vedere alcun disabile a bordo mentre il figlio era in preda a una crisi di nervi a causa della situazione di stress. Si è sentita rispondere, ha denunciato, che il figlio era un maleducato. Altri passeggeri l'hanno sostenuta e hanno chiamato la capotreno.
La madre ha poi riferito di essere stata costretta a mostrare i documenti della disabilità anche alla dipendente di Trenitalia, laa quale invece avrebbe spiegato di essere intervenuta risolvendo il problema in pochi istanti e senza pensare a verificare le identità dei presenti. La società ha espresso rammarico per il diverbio con i ciclisti ed ha cercato di mettersi in contatto con la madre per esprimerle solidarietà.
Lo scorso aprile, su un treno Genova-Milano 27 passeggeri disabili e i loro accompagnatori erano stati costretti a scendere dal convoglio preso d'assalto da turisti che si rifiutavano di liberare i posti a sedere, regolarmente prenotati dalla comitiva che era stata poi costretta a tornare nel capoluogo lombardo in pullman.