Tratta dei calciatori: "I trafficanti? Basta un messaggino"

Il “procuratore” va a caccia di talenti e scrive in chat al mister italiano: " Ho un buon giocatore, è anche disposto a pagare..."

Giovani giocatori di calcio in una foto di repertorio

Giovani giocatori di calcio in una foto di repertorio

Milano, 4 febbraio 2020 - I trafficanti di bambini non conoscono vergogna. Soprattutto quelli più potenti. Sono ben noti agli addetti ai lavori ma nessuno riesce a fermarli. E loro agiscono indisturbati, alla luce del sole. Sopratutto in Africa, dove l’agente Fifa è quasi un intoccabile, addirittura un benefattore. Perché è lui che sceglie i calciatori più talentuosi, è lui che promette ricchi contratti a chi è poverissimo, è lui che dispensa sogni ai giovanissimi che senza scarpe giocano sulla sabbia o nella polvere. Ci mette il faccione anche se in giro, per il lavoro più “sporco“, manda avanti i suoi uomini di fiducia. La sua presenza è virtuale, nel senso che si presenta sulla rete, ha contatti social, fa proposte di lavoro. Il più noto è R.N. ancora oggi ufficialmente è un agente Fifa con sede a Yaoundé.

Tutto questo nonostante il suo censurabile comportamento. Qualche anno fa è stato immortalato da una telecamera mentre provava a vendere (a falsi intermediari) calciatori connazionali di appena 14 anni, per 30mila euro a testa, violando non solo le leggi sulla tratta di persone ma anche quelle della Fifa. Sfruttamento dei giovani africani o tratta degli schiavi del calcio, non fa differenza: pare che la Federazione del Camerun abbia chiuso più volte un occhio, ma il signor R.N. rischia una condanna a 20 anni di carcere nel suo Camerun. La spavalderia con cui questo agente si muove anche di fronte a incontri-trappola, in cui si cerca di incastrarlo, è imbarazzante. E porta alla luce tutto il marcio che c’è dietro queste pseudo-operazioni di mercato: "Posso darvi dieci buoni giocatori, ok? Non possono essere trasferiti come un ragazzo di 18 anni, ma questo non è un ostacolo (c’è sempre la possibilità di procurarsi falsi attestati in cui risulta che i genitori lavorano in Europa, o in alternativa altri documenti e passaporti non autentici). faccio spesso affari con i club più importanti della Serie A, ho un procuratore italiano di riferimento che lavora per me ed è regolarmente affiliato alla Fifa. Manderò i giocatori a stare da lui, per un po’ si arrangeranno dormendo sul pavimento. Poi faranno le selezioni e potrete scegliere...".

È una prassi quella di mandare i minorenni in Italia, soprattutto tramite i barconi. Per poi affidarli a “improvvisati tutor“, che li gestiranno in quanto minorenni fin quando non avranno trovato una squadra disposta a ingaggiarli. Ma tutto ciò,come detto, viene preceduto da un lavoro di “pubblic relation“. E in questo senso, uno comelui e i suoi colleghi, sanno bene come districarsi. Perché la merce (i ragazzi) va venduta a tutti. E l’agente del Camerun pare abbia una preferenza per interlocutori italiani, se è vero che tramite i “social“ ha fatto proposte anche a Fabio Lopez, allenatore giramondo (con un passato da osservatore dell’Atalanta) che ben conosce il calcio asiatico. Da qualche mese il tecnico guida i vietnamiti del Thanh Hoa ma si è seduto anche su panchine di Malesia, Indonesia, Maldive, Bangladesh e Oman. Proprio durante una di queste esperienze riceve richiesta di amicizia e messaggio via Facebook R.N. "Non ci conoscevamo neppure, ma certa gente conosce tutto di tutti. In un italiano stentato mi disse che aveva un “buon giocatore“ da propormi, e che questo “era disposto a pagare“. Pazzesco. Ovviamente non mi feci sentire, perché non rispondo mai a persone che si introducono così. Già so di che personaggi si parla, ne conosco tanti anche in Italia che offrono ragazzini disposti a pagare pur di giocare".

Ma quella è pure gente pericolosa: "Meglio restare a distanza da quel giro. Io nella mia squadra ho tre giocatori africani, a cominciare da Tambè che è un buon difensore del Camerun. Ma me li porta un agente onesto e che conosco bene. Qui in Vietnam tute le squadre vogliono calciatori africani, perché costano poco e sono facili da gestire. E poi hanno un gran fisico. Lo stipendio medio? Alcuni guadagnano dai 7000 agli 8000 euro al mese, ma solo perché hanno agenti seri".

Non tutti però hanno la lucidità e la freddezza di Lopez quando on-line arrivano proposte allettanti. Cercando sui “social“ e digitando tag come Real Agent Football ci si imbatte in post chiaramente falsi di finti procuratori che millantano provini in Europa, mettendo pubblicamente i propri numeri di telefono per essere contattati. E purtroppo sono tanti i ragazzi a cascare nella trappola. Come il senegalese Malik Dionge, che pagò 3.000 dollari convinto di approdare in Bundesliga. Fu abbandonato in un triste ostello nella fredda periferia di Mosca.