MICHELE MEZZANZANICA
Cronaca

La Rsi spegne il digitale terreste: in Lombardia addio alla Televisione svizzera italiana

Dal 3 giugno lo stop definitivo al segnale, finora captato grazie all'overspilling in barba alle nuove normative più stringenti

Un ripetitore tv

Lugano (Svizzera), 29 maggio 2019 - Addio ufficiale alla televisione svizzera, per i tanti italiani di confine, varesini e comaschi in particolare, che negli anni hanno imparato a conoscerla e apprezzarla. Da lunedì 3 giugno 2019, infatti, la Società svizzera di radiotelevisione (Ssr) non trasmetterà più i suoi canali tv sul digitale terrestre, ovvero la tecnologia che permetteva di ricevere il segnale della Rsi anche in Italia.

Già da tempo le convenzioni internazionali e il mercato dei diritti televisivi non consentivano più alla tv svizzera di trasmettere in Italia ma grazie al fenomeno chiamato 'overspilling', legato all'impossibilita di bloccare con precisione il segnale alla frontiera, si verificava ancora qualche sonfinamento. E non sono poche le famiglie lombarde che, autonomamente o come condominio, avevano riorientato apposta le antenne proprio per continuare a captare il segnale proveniente dal Ticino. La decisione elvetica è legata soprattutto a una questione di costi, dal momento che oggi solo il 2% delle famiglie - circa 64mila economie domestiche su un totale di oltre tre milioni - riceve ancora il segnale sul digitale terrestre, il cui spegnimento consentirà di risparmiare 10 milioni di franchi l'anno. Una decisione quindi ovvia e legittima, legata all'evolversi delle tecnologie. 

La Rsi, tuttavia, non è insensibile al suo pubblico d'oltreconfine, come dimostra ad esempio la creazione, nel 2014, del portale tvsvizzera.it, creato su misura per il pubblico italiano. "Si trattava non solo di promuovere la conoscenza reciproca e buoni rapporti tra Paesi vicini, selezionando di giorno in giorno servizi e trasmissioni di maggiore interesse, ma anche di mantenere un legame con migliaia di già affezionati telespettatori", si legge sullo stesso portale dove, in un articolo dedicato proprio alle conseguenze al di qua delle Prealpi dello stop al digitale, si ricorda come per tanti anni la Televisione svizzera italiana è stata l'unica alternativa alla Rai, una sorta di canale 'esotico' dove trovare programmi, linguaggi e cifre stilistiche differenti. "Abbiamo segnali di grande interesse e grande attenzione - commenta Maurizio Canetta, direttore della Rsi, intervistato dalla sua stessa emittente - abbiamo ricevuto e riceviamo molti messaggi dispiaciuti per questa chiusura". Qualcuno ha suggerito di oscurare solamente i singoli programmi per cui la tv elvetica non detiene i diritti di trasmissione all'estero, ma la faccenda non è così semplice. "E' una questione di costi ma anche tecnica -  spiega sempre Canetta -. Alcuni programmi, come il telegiornale o le trasmissioni di approfondimento, hanno al loro interno singoli servizi per cui non abbiamo i diritti di trasmissione all'estero; penso ad esempio allo sport. Sarebbe un lavoro certosino di taglio, ritaglio e analisi difficilmente praticabile". 

Nulla da fare, dunque, addio Lugano bella. Per gli affezionati irriducibili, l'unica parziale consolazione è Svi82, il canale del digitale terrestre italiano che dallo scorso 1 gennaio, in virtù di un accordo commerciale con la Rsi, propone programmi d'archivio della televisione svizzera. Una piccola operazione amarcord per i fan di 'Zerovero', 'Il gioco dei ricordi', 'Il giardino di Albert' e tanti altri appuntamenti di culto della tv ticinese.