Malpensa, rientri da paesi a rischio: "Tamponi solo ai lombardi". Poi il dietrofront

Polemica per la decisione di Ats Insubria. Gallera in serata smorza la bagarre: "Test per tutti grazie a nuovi spazi". Trivelli (direttore generale Walfare di Regione Lombardia): "80% dei test sul territorio e il 20% in aeroporto"

Code a Malpensa per i tamponi

Code a Malpensa per i tamponi

Malpensa (Varese), 20 agosto 2020 - "Credo che dobbiamo sempre puntare alla sostanza e per noi è coprire con i controlli il 100% dei rientri con i voli; controlli che si fanno per l'80% sul territorio e per il 20% in aeroporto". Lo ha detto stamani il direttore generale dell'assessorato al Welfare di Regione Lombardia,  Marco Trivelli, replicando alle polemiche sul fatto che i tamponi negli aeroporti Lombardi sono partiti dopo quelli organizzati ad esempio a Fiumicino a Roma.

Polemiche che riguardano anche la decisione di effettuare i tamponi solo ai passeggeri residenti in Lombardia, come confermato da Ats Insubria in una nota: "Solo per i lombardi o i viaggiatori stranieri che hanno in programma di permanere nella regione. Per i passeggeri in transito, residenti o diretti in altre località fuori regione e per i cittadini lombardi impossibilitati a effettuare il tampone in aeroporto, vige l’obbligo di rivolgersi all’Asl/Ats di competenza territoriale della destinazione finale". Decisione che non è piaciuta alle regioni limitrofe, in particolar modo al Piemonte: "Vorrà dire che continueremo a fare da soli - ironizza Luigi Icardi, assessore alla Sanità della vicina Regione Piemonte -. La norma nazionale prevede l’obbligo del test e sul nostro territorio potrà comunque essere rispettata anche senza l’aiuto lombardo". In serata poi l'assessore lombardo Giulio Gallera ha annunciato che i tamponi verranno effettuati a tutti i viaggiatori in arrivo dai paesi a rischio grazie alla concessione di nuovi spazi all'interno dello scalo.

"Abbiamo iniziato a Malpensa tre giorni dopo Fiumicino, onore al merito ma vorrei sapere se il Lazio ha organizzato l'80% degli accessi sul territorio, dove siamo completi su tutte le province - ha aggiunto -. Per me il problema sono le persone che non si segnalano. Io dico che le persone si devono segnalare e usare la rete sul territorio. L'appello è a segnalarsi alle Ats del proprio territorio e saranno ricontattati, ci sono criticità solo su Milano. Ma stiamo provvedendo e recuperando anche qui". Questi controlli sui rientri "sono importanti perché stiamo riscontrando l'1% di positivi sul nostro territorio e il 4% sui rientri dei viaggiatori".

"In tutte le province della Lombardia - ha aggiunto Trivelli - siamo a regime come offerta di tamponi disponibili rispetto alle segnalazioni di rientri dai paesi a rischio. Siamo in difficoltà solo sulla città di Milano per il grande numero di segnalazioni, ma è una strada intrapresa tra ieri e oggi di aumento dei contact center che ci porterà alla soluzione dei problemi". Per quanto riguarda la Citta' Metropolitana di Milano, nei primi tre giorni sono già 13mila le segnalazioni che il sistema non ha potuto contattare. Solo ieri a Milano sono stati effettuati 3.500 contatti, ma di questi solo per la metà sono arrivate prenotazioni per effettuare un tampone.