Ecco come stress da Covid e guerra fanno aumentare i morti sul lavoro: uno ogni 8 ore

L'analisi degli esperti dell'Osservatorio su Leadership e Cultura della Sicurezza: "Le preoccupazioni fanno calare il tasso di attenzione e incrementano la stenchezza"

Morti sul lavoro

Morti sul lavoro

Meno smart working, più morti sul lavoro. E in particolare si torna a morire mentre si va al lavoro: le cosiddette "morti in itinere". Incidenti sui quali incide lo stress, prima per il Covid e poi per la guerra in Ucraina. Avvenimenti che hanno implicazioni non solo sulla salute e sull'ambiente ma anche sulla tranquillità lavorativa ed economica.

Fine smart working

Si torna al lavoro, si torna a morire. È quanto risulta dai dati sulle morti sul lavoro dei primi due mesi del 2022, il cui incremento coincide con un periodo di ulteriore intensificazione delle attività produttive e riguarda in particolare gli incidenti avvenuti lungo il tragitto casa-lavoro.

Giornata mondiale della salute e sicurezza

Un fenomeno che rilancia l'allarme alla vigilia del 28 aprile, Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, nel Paese in cui ogni anno si contano ormai più di mille morti sul lavoro: di fatto, una vittima ogni 8 ore.

Stress, Covid e guerra

“L’epoca post pandemica, lo scenario geopolitico e la situazione economica creano le condizioni per un aumento dello stress e dell’affaticamento delle persone, sulle quali incombe un senso di costante incertezza e disillusione per il futuro” - afferma Carlo Galimberti, professore di Psicologia Sociale della Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e membro dell’Osservatorio di Fondazione LHS su Leadership e Cultura della Sicurezza.

Fatica cognitiva

“Tutto ciò contribuisce alla fatica cognitiva, che può generare impatti significativi sulle funzioni esecutive, tra cui l’attenzione, interferendo con il corretto svolgimento delle attività usuali”.

I dati Inail

E questa circostanza sembra trovare riscontro anche nei dati Inail relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2022 che, nel confronto con lo stesso periodo del 2021, evidenziano un aumento delle denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, passate da 104 a 114, con un netto incremento, appunto, dei casi in itinere. L'emergenza sicurezza sul lavoro non finisce mai: occorre mantenere sempre alta l'attenzione - aggiunge Galimberti -. Due sono gli elementi su cui focalizzarsi: responsabilizzare i leader aziendali, affinché alimentino un approccio di cura reciproca tra le persone all'interno della propria organizzazione, e creare una cultura di sicurezza individuale e collettiva, da realizzarsi non solo sul posto di lavoro, ma in ogni momento e in ogni ambito della vita quotidiana”.

L'Osservatorio per la sicurezza

"Ed è proprio con questa finalità che Fondazione LHS, ente no profit da più di dieci anni attivo nella diffusione e nella promozione della cultura della prevenzione nell’industria e nella società, ha dato vita all’Osservatorio su Leadership e Cultura della Sicurezza, che ha lo scopo di stimolare il dibattito sui temi di salute e sicurezza, in particolare sul piano culturale e presso i media, e individuare strategie e metodi per incoraggiare il senso di responsabilità personale e collettivo. La speranza, dunque, è che le celebrazioni internazionali del prossimo 28 aprile costituiscano un momento prezioso per parlare di salute e sicurezza come valori da abbracciare prima ancora che adempimenti da seguire, e che ci invitino a riflettere su quanto ognuno può fare per contribuire a generare una solida cultura della prevenzione nel nostro Paese.