Stramonio: cos'è, perché è pericoloso, come si riconosce "l'erba del diavolo"

E' questa pianta - e non la mandragora - l'indiziata numero uno per i casi di avvelenamento avvenuti in provincia di Napoli

Pianta di stramonio (internet)

Pianta di stramonio (internet)

Avvelenamenti dopo il pranzo a base di spinaci nel Napoletano: cambia il sospetto. Secondo gli ultimi aggiornamenti in merito alla vicenda che ha visto finire in ospedale una decina di persone, a causare i malori successivamente all'ingestione di spinaci non sarebbe stata la mandragora, mescolata insieme alle erbe commestibili, ma lo stramonio, la cosiddetta "erba del diavolo". Il nome popolare affibbiato a questo vegetale suona già come uno stigma di pericolosità: vediamo quali sono le sue caratteristiche, le aree di diffusione, come riconoscerlo e come difendersi.

Bello a vedersi ma velenosissimo: questa la doppia faccia dello stramonio. La sua letalità è dovuta alla presenza di alcaloidi in altissima concentrazione, soprattutto la scopolamina. Da qui il nome di erba del diavolo (ma anche erba delle streghe), conquistato anche perché nell'antichità veniva utilizzato per le sue proprietà allucinogene, sedative e narcotiche. Il suo veleno provoca una paralisi dei muscoli che consentono la respirazione: è stato utilizzato anche per commettere omicidi e da qualche sventurato per togliersi la vita. 

L'arrivo in Europa e i primi usi

Lo stramonio, originario delle regioni sub-tropicali, si è diffuso anche in Europa a partire dal XVI secolo. Inizialmente le sue foglie venivano utilizzate per curare i sintomi dell'asma bronchiale (ma anche la depressione e la paura del buio), fino a quando non vennero alla luce gli effetti collaterali e l'assuefazione che dà un suo uso abituale e non controllato. 

Come riconoscere lo stramonio

Lo stramonio è una pianta infestante: cresce in terreni incolti, ai margini delle strade e in prossimità dei muretti a secco. In condizioni climatiche particolari può raggiungere i due metri di altezza. Il fusto ha colore verde con toni violacei a garantirgli una nuance affascinante. In cima alla pianta sono presenti diverse ramificazioni, che si concludono in foglie di grandi dimensioni, con margine irregolare e frastagliato.

I fiori sbocciano tra l'estate e l'inizio dell'autunno: restano chiusi di giorno e si aprono di notte. Possono raggiungere una lunghezza di 10 centimetri e sono formati da cinque petali bianchi con striature color porpora. I petali hanno forma acuminata e presentano caratteristiche piegoline nella zona interna. Il frutto somiglia a una noce, a parte le spine che ne ricoprono la superficie. Al loro interno si trovano numerosi semi neri, rugosi, della lunghezza di circa 3 centimetri. I semi vengono rilasciati fra settembre e novembre.

Perché è pericoloso

Sono proprio i semi la parte più pericolosa dello stramonio, anche se tutta la pianta nel complesso ha caratteristiche venefiche. Se assunta può provocare allucinazioni che, in alcuni casi, possono portare a delirio, convulsioni, gravi disturbi della vista fino ad arrivare al coma per anossia cerebrale e alla morte. Bisogna quindi fare grande attenzione, anche se si decide di coltivarlo come pianta ornamentale, soprattutto in caso di presenza di bambini. Se ci si imbatte in una pianta che ricorda lo stramonio (o una qualsiasi altra pianta sconosciuta), magari mentre si raccolgono erbe spontanee, meglio mostrarla all'esperto e utilizzarla solo in caso sia commestibile e non pericolosa.