SIMONPAOLO BUONGIARDINO*
Cronaca

Scatola nera antismog, la rivoluzione lombarda

Confcommercio: una svolta epocale, inutili i divieti assoluti

Controlli sulle auto

Si chiama Move-In (monitoraggio dei veicoli inquinanti) ed è il progetto sperimentale voluto da Regione Lombardia per consentire ai cittadini che fanno un uso limitato dei veicoli più inquinanti (meno di 9.000 km allanno) di ottenere una deroga alle limitazioni previste nell’Accordo di Bacino Padano (lunedì-venerdì dalle 7.30 alle 19.30) a fronte di un limitato impatto inquinante. I proprietari di auto Euro 0 benzina ed Euro 0, 1, 2 e 3 diesel (in Lombardia sono 1,3 milioni) potranno installare una scatola nera (black-box), che consentirà di monitorare le percorrenze, tenendo conto dell’uso effettivo del veicolo e dello stile di guida adottato. Le limitazioni alla circolazione, quindi, non scatteranno più in funzione dell’orario e del giorno settimanale, ma solo a seguito dell’esaurimento del chilometraggio permesso a ciascuna tipologia di veicolo. Pertanto, sarà possibile scegliere liberamente quando usare l’auto, tenendo presente che una velocità moderata, con uno stile di guida più fluido, permetterà di risparmiare emissioni e di ottenere un ecobonus, che si aggiungerà ai chilometri di percorrenza consentiti. ‘MoVe-In’ potrà essere installata a partire da ottobre in appositi centri autorizzati. Il costo è di 50 euro il primo anno (30 euro per la black-box e 20 euro per la fornitura del servizio), e 20 euro a ogni rinnovo.

Milano, 1 agosto 2019 - Le iniziative varate da Regione Lombardia con l’assessore ad Ambiente e clima Raffaele Cattaneo spostano finalmente l’attenzione dalla demonizzazione aprioristica del motore diesel alla verifica dell’effettiva produzione di inquinanti. Possono, perciò, segnare una svolta importante. L’evoluzione tecnologica dei motori, dei sistemi di alimentazione, delle centraline che comandano l’iniezione, della composizione dei carburanti, hanno reso possibile la drastica riduzione delle polveri sottili e la quasi totale eliminazione degli ossidi di azoto (oggi allo stesso livello dei motori a benzina) con la comprovata minore produzione di CO2 rispetto al motore a benzina.

Comincia finalmente a portare benefici la battaglia, intrapresa da oltre un anno, di Federmotorizzazione (Confcommercio Mobilità) insieme ad associazioni come Anfia (case automobilistiche nazionali), Unrae (le rappresentanze italiane delle case automobilistiche estere), Unione Petrolifera, Quattroruote (con il direttore Gian Luca Pellegrini) e il contributo di numerosi autorevoli esperti indipendenti (come il Cnr). Abbiamo partecipato a numerosi tavoli e incontri con un importante investimento in risorse ed energie. Si sono tenute due edizioni, nella sede della Confcommercio milanese, degli Stati generali della Mobilità e, come Federmotorizzazione, abbiamo portato altri eventi simili in più città d’Italia (Bari, Bergamo, Bologna, Cosenza, Gorizia, Novara, Perugia, Rimini) per sensibilizzare non soltanto il mondo dell’automotive, ma l’opinione pubblica più in generale. Eravamo, infatti, certi – e lo siamo tuttora – che la strada dei divieti assoluti non avrebbe portato risultati se non quello di scoraggiare il rinnovo del parco circolante a scapito della salute e della sicurezza. Il nuovo criterio di Regione Lombardia del bando di incentivi alla sostituzione e rottamazione dei veicoli più inquinanti sposta l’attenzione sul comprovato livello di emissioni beneficiando così le motorizzazioni diesel di ultima generazione. Si può in questo modo rilanciare un mercato lungamente depresso e favorire, come detto, il rinnovo del parco circolante. Questa è la via più sicura per il miglioramento della qualità dell’aria. Va sottolineato che il mercato automobilistico non si esaurisce nella produzione dei veicoli di marchi italiani, ma che molta parte della componentistica dei marchi europei è prodotta in Italia.

Si tratta, quindi, di un comparto essenziale per la nostra economia. Vi sono impieghi che non consentono, con la tecnologia attuale, alternative nel breve-medio termine alla motorizzazione diesel. Mi riferisco, in particolare, ai veicoli per il trasporto merci ed alle lunghe percorrenze (naturalmente in attesa che, nei prossimi decenni, nuove motorizzazioni e sistemi di alimentazione rendano finalmente possibile la decarbonizzazione che tutti vorremmo). Inoltre, la motorizzazione elettrica è accessibile, al momento, solamente per brevi percorrenze e limitate capacità di carico. Ed è caratterizzata da elevati costi economici non accessibili alla maggior parte degli utenti, ma solo a una fascia alta di reddito. Regione Lombardia sta quindi affrontando con coraggio il problema e si muove nella giusta direzione delle evidenze scientifiche, segnando una via praticabile a sostegno dell’ambiente e dell’economia. Al di là delle incentivazioni, si sfata il tabù che vede imminente la messa al bando anche delle motorizzazioni diesel più pulite. Tabù che ha solo generato la drastica riduzione di vendite, mantenendo in esercizio i veicoli più inquinanti. Speriamo che questo segnale di Regione Lombardia venga pienamente recepito anche dalle altre Regioni e dalle Amministrazioni locali.

*Vicepresidente di Confcommercio Lombardia e presidente Federmotorizzazione